Ghirardi difende le società sul decreto stadi
«Pagare noi la sicurezza? Da fuori di testa»

Ghirardi difende le società sul decreto stadi «Pagare noi la sicurezza? Da fuori di testa»
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Venerdì 10 Ottobre 2014, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 15:22
«Paghiamo le tasse per essere difesi dallo Stato e non sono d'accordo a finanziare quello che lo Stato mi deve garantire: siamo fuori di testa». Tommaso Ghirardi, presidente del Parma, non è d'accordo con l'eventuale partecipazione delle società di calcio alle spese per la sicurezza negli stadi prevista dal decreto legge che il Parlamento sta discutendo in questi giorni. Ghirardi è intervenuto a Milano in occasione dell'assemblea straordinaria di Lega calcio convocata per valutare il possibile impatto del disegno di legge «Stadi» sul calcio italiano.



«Siamo i cittadini più tassati d'Europa, io non pago più di quanto già pago - aggiunge Ghirardi – ed assurdo convocare un'assemblea per parlare di questo. Noi dobbiamo essere difesi dallo Stato e non dobbiamo pagare per essere protetti» rimarca il presidente del Parma. In Italia, sostiene Ghirardi, «c'è da rifare tutto e il problema diventano i 25 milioni che deve dare il calcio per la protezione? Siam fuori dal mondo. Lo dico da italiano», conclude.



L'assemblea straordinaria della Lega di Serie A, nella sede di via Rosellini, a Milano è inziata alle ore 13,15 e ha all'ordine del giorno il decreto legge n. 119 sulla sicurezza negli stadi, approvato ieri alla Camera.



Tutti i rappresentanti delle società sono presenti all'assemblea, che affronterà i temi più importanti del decreto, a partire dal cospicuo contributo economico da parte dei club per sostenere le spese delle forze dell'ordine impegnate nel garantire la sicurezza pubblica durante gli eventi calcistici.



La cifra richiesta potrebbe ammontare a circa 25 milioni, ricavati in parte dalla vendita dei biglietti, in parte dai diritti tv.