Genoa-Sampdoria 1-3, Gabbiadini e Caputo rialzano i blucerchiati. Sheva fallisce il primo derby

Genoa-Sampdoria 1-3, Gabbiadini e Caputo rialzano i blucerchiati. Sheva fallisce il primo derby
di Marco Callai
4 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Dicembre 2021, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 20:31

Nel momento più buio della storia societaria, la Sampdoria riaccende la luce. Almeno sul campo, dove la squadra di D’Aversa castiga i cugini del Genoa con un netto 3-1. Il derby numero 125, come già accaduto nel 2014 e nel 2019, è nel segno di Gabbiadini. Una doppietta e una prestazione davvero maiuscola, in mezzo il gol di Caputo. Tre gol e un successo arrivato anche grazie all’esperienza di Candreva, perfetto direttore d’orchestra, ma in generale è tutta la squadra a recitare la parte del leone. Per Shevchenko una sconfitta pesante: la quarta nelle prime cinque partite della sua gestione, la più amara perché arrivata nella madre di tutte le sfide, attesissima dai suoi tifosi, a causa di una prestazione per 70 minuti ampiamente sottotono. Il Genoa resta penultimo con soli 10 punti, 8 in meno dei cugini approdati in una zona di classifica sufficientemente tranquilla.  



LA PARTITA

Shevchenko recupera Criscito al centro della difesa, reparto dove  Vanheusden viene preferito a Biraschi. Rientri dal primo minuto in mediana per Sturaro e Badelj, davanti l’esperienza di Pandev. Nella Samp, Augello vince il ballottaggio con Murru per la fascia sinistra e D’Aversa scioglie il nodo dell’attacco lasciando Quagliarella in panchina.  Davanti la coppia Gabbiadini-Caputo.

La partita prende subito una piega favorevole alla Sampdoria, brava a far circolare la palla con maggiore efficacia. Al 6’ la difesa del Genoa salva in affanno su Silva, ben imbeccato da Bereszynski, ma sull’azione successiva Sirigu capitola sul perfetto avvitamento di testa di Gabbiadini, ottimamente servito da Candreva. E’ il quarto sigillo di Manolo in un stracittadina.

Il Genoa prova a reagire, i duelli tra Colley ed Ekuban si moltiplicano.

Gli uomini di D’Aversa chiudono bene gli spazi e ripartono, al punto tale che, a parte infruttuosi calci d’angolo, il primo tiro verso la porta di  Audero viene scagliato da Criscito da oltre 25 metri con esito assolutamente infelice. C’è diversa sostanza negli affondi blucerchiati: Ghiglione “strozza” un tentativo  di Augello dalla destra al 26’, Gabbiadini salta indisturbato ma scomposto su traversone di Bereszynski un paio di minuti dopo. Al 45’ la Samp va vicinissima al 2-0: la ghiotta chance nasce da uno svarione di Criscito, Candreva offre a Caputo un pallone d’oro davanti a Sirigu ma sull’uscita del portiere del Genoa l’attaccante spara alto.  

Nel secondo tempo il Genoa ha subito l’occasione per pareggiare. Sturaro va via sulla destra e mette al centro per Hernani: per il brasiliano, è un rigore in movimento ma la conclusione finisce in gradinata nord. Chi sbaglia paga: regola non scritta ma applicata dalla Sampdoria con una ripartenza fulminea al 50’ orchestrata da Gabbiadini. Sirigu respinge corto sul diagonale di Candreva e Caputo fa centro.

Sheva si gioca la carta Destro al posto dell’evanescente Ekuban. Al 64’ Pandev potrebbe riaprire la gara con un bello spunto nell’area piccola ma la deviazione di Yoshida è provvidenziale. Ancora il macedone semina il panico nella difesa blucerchiata ma poi è Destro a sprecare.

Il Genoa si scopre troppo, la Sampdoria lo punisce di nuovo. Sull’asse Silva-Caputo-Gabbiadini nasce l’azione della terza rete con il tiro da fuori area di Manolo deviato in rete alle spalle di Sirigu. Doveri annulla su segnalazione del guardalinee ma poi, dopo alcuni minuti, convalida su indicazione del VAR. Al 77’ Destro accorcia di testa su traversone da sinistra di Cambiaso. La Samp reagisce e sfiora la quarta rete con l’incrocio dei pali colpito da Candreva ma è ancora il Genoa a rendersi pericolosissimo prima con Vanheusden e poi con Vasquez con un tiro rimbalzato da Yoshida sul palo.

Finisce 3-1 ed esplode la festa Sampdoria, con i giocatori chiamati più volte sotto la gradinata Sud per gli applausi. L’epilogo della settimana più difficile, iniziata con l’arresto di Ferrero (oggi mai nominato dalla tifoseria) e conclusa con una larga vittoria nel derby.

© RIPRODUZIONE RISERVATA