Criscito: «Sono voluto tornare al Genoa per una rivincita personale»

Criscito: «Sono voluto tornare al Genoa per una rivincita personale»
di Marco Callai
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Febbraio 2019, 09:30
Geno(v)a per Mimmo Criscito. Un legame con la città rafforzato dai mesi di sofferenza successi al crollo di ponte Morandi. Un amore rimasto intatto anche dopo 7 anni allo Zenit. L’ambizione del trentaduenne di Cercola è uguale ad allora, se non addirittura incrementata. 
Come ha ritrovato il calcio italiano? 
«C’è più corsa e, forse, meno qualità anche se avere Cristiano Ronaldo, è un bene».
Differenze rispetto alla sua esperienza all’estero? 
«In Italia, c’è molta più attenzione alla tattica». 
E le prospettive di crescita dei nostri giovani? 
«L’Italia ha futuro, l’ho visto anche la scorsa settimana a Coverciano. Penso a Chiesa, a Zaniolo e ai suoi gol in Champions League. Magari oggi la Nazionale non è ai livelli di tanti anni fa ma, con il lavoro, in questo biennio si potrà migliorare molto».
Lei e la Nazionale: un capitolo sempre aperto. 
«Grandi emozioni ma non posso dimenticare delusioni come quella patita nel 2012. La vita va avanti. Oggi il ct Mancini conosce bene le qualità che posso metter a disposizione dell’Italia. Mi voleva già ai tempi dell’Inter e poi l’ho ritrovato allo Zenit quando mi disse di non andare via». 
Perché, per la terza volta nella sua vita, il Genoa? 
«Il mio cuore è rossoblù. C’erano altre opportunità ma, una volta ricevuta la chiamata del Genoa, non ho pensato ad altro». 
Ha firmato sino al 2023 e sarà, in futuro, anche dirigente. Prima della scrivania, cosa le riserverà il campo? 
«Sono venuto qui con ambizioni importanti, non per svernare. Ho lasciato il Genoa quando eravamo in Europa, magari ci potremo ritornare. Stiamo vivendo l’attuale campionato con alti e bassi, sappiamo che è difficile ma, proveremo a dire la nostra in chiave internazionale». 
In estate, poche settimane dopo il suo ritorno, la tragedia del Ponte Morandi. 
«E’ stato molto toccante, ho faticato a dormire per diversi giorni perché pochi minuti prima ero passato sul ponte con la mia famiglia. Altre persone, purtroppo, non sono state fortunate come me. La città sta rispondendo bene e si sta rialzando». 
Con Prandelli come avete risolto le incomprensioni del passato? 
«Le abbiamo condivise e immediatamente azzerate. Da tecnico e capitano, pensiamo a dare il massimo per il Genoa». 
Il suo rendimento, proprio con Prandelli, sta crescendo. 
«La difesa a 4 mi sta aiutando, allo Zenit ho giocato 7 anni nel ruolo di terzino. Posso anche a giocare a 3 ma la posizione migliore, per me, è quarto di sinistra». 
Come cambia il Genoa con Sanabria al posto di Piatek e con tanti nuovi innesti? 
«Sanabria è più tecnico, gioca maggiormente palla a terra. Piatek ha dimostrato di essere un campione e dobbiamo dirgli grazie per ciò che ha fatto». 
Che Lazio si aspetta? 
«E’ migliorata tantissimo con un grande allenatore come Simone Inzaghi. Abbiamo voglia di rivincita davanti al nostro pubblico dopo la brutta gara dell’andata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA