Da quando è tornato Ballardini, il Genoa è quarto in classifica. Quattordici punti in sette giornate, cioè una media di due per partita, da zona Champions, addirittura. In questo scorcio di campionato, soltanto Lazio, Milan e Juventus hanno fatto di più. Poi ci sono anche altri numeri, tipo le quattro gare consecutive senza subire gol, cosa che ai rossoblù non capitava, guarda caso, dall’ultima volta con Ballardini in panchina. Verrebbe da dire che c’è un che di esoterico in tutto ciò, al punto che lo stesso allenatore fatica a dare spiegazioni su come tutto questo sia potuto in così poco tempo. O, chissà, forse non vuole darle…
In realtà il tocco magico è quello che ha risvegliato due belli addormentati del campo. Sì, proprio loro: Destro e Strootman, ex romanisti che lontano dalla capitale si erano progressivamente smarriti, fino al punto da essere dimenticati e considerati “finiti”. Due storie diverse: il primo, attaccante di grandi speranze è rimasto vittima non soltanto dei suoi infortuni ma anche di un carattere non di ferro; il secondo, centrocampista di spessore internazionale, è stato invece bloccato esclusivamente dalla sfortuna che si è accanita contro di lui. Ballardini è riuscito a recuperarli entrambi, andando a pizzicare quelle corde che nessun suo collega era riuscito a trovare.
Da metà dicembre a oggi, Destro è il capocannoniere del campionato: otto gol nelle ultime otto giocate, dopo la rondine della prima giornata.
Strootman, invece, con la sua maturità, è diventato un po’ lo stabilizzatore della squadra, accanto ad altri due centrocampisti di esperienza e qualità: Badelj e Zajc. Ballardini lo ha mandato in campo immediatamente, nonostante fino a gennaio, in Francia, in questa stagione avesse giocato una sola partita da titolare nel Marsiglia, messo sabato a ferro e fuoco da un’incredibile aggressione ultrà.
Strootman può ancora crescere. A Destro si chiede semplicemente di andare avanti a fare quello che sta facendo, senza dimenticare che Mancini non ha ancora deciso chi sarà il centravanti della Nazionale. Il Genoa, invece, secondo Ballardini, deve continuare a lavorare: “La meta è ancora lontana”, dice. Veramente, adesso, molto meno.