Il deludente pareggio di Reggio Emilia, rischia di diventare fatale a 9 giornate dalla conclusione del campionato. Il settimo posto non è più virtuale ma realtà. La Champions è lontana e nel frattempo si è già materializzato il sorpasso della Lazio che, a +1, deve recuperare la partita casalinga con il Torino. Lentamente sembra di rivivere il copione dello scorso anno. Nella passata stagione la frenata arrivò nel post-Covid: tre ko (consecutivi) nelle prime quattro partite e addio all’Europa che conta, scivolando con la sconfitta di Napoli (30° giornata) mestamente a - 15 dal quarto posto. Gap ridotto in parte (-8 alla fine) con 7 successi in 8 gare, arrivati dopo i fuochi. Ora, alla 29° giornata, la distanza è minore ma la sensazione è la stessa.
Anche perché gli avversari sono due in più e ormai da tempo hanno un passo diverso rispetto ai giallorossi che, considerando il rendimento delle ultime 10 partite, sono la decima forza della serie A, superati anche dall’Udinese (15 punti a 14). Ieri il 2-2 contro il Sassuolo - privo di Berardi, Caputo, Locatelli, Defrel, Ferrari, Ayhan, Muldur, Romagna e Bourabia - è un passo falso che fa male. Per questo sorprende (e non poco) l’analisi di Fonseca: «Dal punto di vista strategico abbiamo fatto una buona partita, con un buon atteggiamento. Per la Champions continueremo a lottare, siamo ancora in corsa.
SARRI ALL’ORIZZONTE
Servirebbe un’impresa (la vittoria in coppa con conseguente accesso alla Champions) per far cambiare idea alla società che da tempo, non spendendo mai pubblicamente una parola a suo favore (come avvenuto per altri allenatori in altre piazze), sembra orientata a cambiare. A difendere Fonseca, almeno all’interno di Trigoria, rimane il solo Pinto che tuttavia, seguendo l’input della proprietà, ha comunque iniziato il casting per il successore. Sarri è il nome più intrigante e l’identikit ideale per un club che appare orientato a puntare sulla linea verde, senza disdegnare il bel gioco. Tra l’altro, l’allenatore toscano - dopo qualche contatto informale - sta aprendo ripetutamente. Ma per fare un matrimonio bisogna essere in due.