Mauro Bellugi, i funerali a Milano: da Marotta a Moratti, in centinaia ai funerali dell'ex Inter

L'ultimo saluto a Mauro Bellugi: da Marotta a Moratti, in centinaia al funerali dell'ex Inter
di Luca Uccello
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Martedì 23 Febbraio 2021, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 13:45

Sant’Ambrogio piange ancora una volta un eroe nerazzurro. A fine giugno era toccato a Mario Corso passare di qua. Ora Mauro Bellugi. Erano amici, di quelli veri. Ora potranno rincontrarsi e giocare ancora una volta insieme. Ridere e scherzare dell’Inter. Un giorno triste pieno di ricordi e amarezza per quello che Mauro ha dovuto passare. Una sofferenza esagerata, “che non meritava”, ricorda sua figlia Giada.

Per l’ultimo saluto c’era la sua Inter. Tutta la dirigenza: da Beppe Marotta ad Alessandro Antonello, da Piero Ausilio a Dario Baccin. C’erano i tifosi, la sua Curva Nord che non l’ha ai lasciato.

C’erano tanti ex, tanti amici. La lista è lunga: Riccardo Ferri commosso, Beppe Bergomi, Fabio Galante, Gabriele Oriali, Ernesto Beccalossi, Marco Branca, Carletto Muraro, Bedin, Canuti. C’era anche Claudio Gentile. Presente tutta la famiglia Moratti. Tante facce conosciute, tanti volti distrutti. Ad assistere al funerale dell’ex difensore dell'Inter, del Bologna (presente il vessillo della società), del Napoli e della Nazionale azzurra, scomparso sabato a 71 anni. Un lungo e rispettoso silenzio ha accolto l'ingresso nella Basilica del feretro, sul quale è stata posta una sciarpa nerazzurra della Curva Nord. Un lungo e sincero applauso invece all’uscita.

Morto Mauro Bellugi, l'ex calciatore dell'Inter aveva subito l’amputazione delle gambe per il Covid. Aveva 71 anni

«Quando una persona come Mauro Bellugi ci lascia rimane intanto il valore della memoria. Ha avuto un grande senso di appartenenza verso i colori nerazzurri e una grande serietà nel lavoro. Un ricordo che deve servire soprattutto ai giovani, perché Mauro è un esempio che deve essere sempre indicato anche ai ragazzi del nostro settore giovanile». Parole pronunciate a nome dell’Inter da Beppe Marotta. Parole che si fanno sentire mentre dietro di lui sventola ancora lo striscione dedicato: «Buon viaggio, Bellugi, eroe nerazzurro».

La sua storia aveva suscitato commozione e rispetto la storia della sua battaglia contro la malattia, condotta con al fianco l'amatissima moglie Lory, oltre che la figlia Giada che durante l’omelia ha letto una lettera che ha rubato anche qualche sorriso amaro.«E’ difficile riassumere mia padre in un breve ricordo, lascerà un vuoto immenso. Lascia un vuoto, un grande spazio nella nostra vita. Parlava tanto, era divertente. Era un papà pittoresco non certo tradizionale. Era divertente, appassionato del calcio, della sua Inter, di tutte le squadre in cui ha giocato. E’ sempre stato un uomo spogliatoio. Non si è mai buttato giù nemmeno in questo periodo, ha dato supporto li gli altri, li faceva piangere. L’epilogo è stato molto triste, non se lo aspettava nessuno, non se lo meritava. Però è andata così…».

Un uomo che ha dato una lezione di dignità. «Ha stupito anche noi. Quello che avete visto nelle trasmissioni era vero, anche con noi era così: allegro e genuino». Chiude suo moglie Lory: «Mauro mancherà a me, mancherà a tutti. Sarà sicuramente felice di tutta questa gente venuta per dargli l’ultimo saluto. Sono contenta anch’io di questa dimostrazione d’affetto. E’ stato amato. Spero sia vicino a me in un altro modo perché una parte di me è andata via con lui. Spero mi rimanga vicino, mi rimanga accanto. Ciao amore…».

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