Roma: Dzeko trascinatore, una specie di ringhio

Roma: Dzeko trascinatore, una specie di ringhio
di Alessandro Angeloni
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Sabato 23 Febbraio 2019, 22:59 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 16:41
dal nostro inviato
FROSINONE Un trascinatore, una specie di ringhio, con la bava alla bocca. Mai visto Dzeko così tosto, sarà stata la presenza dell’arbitro Manganiello, che non gli deve stare troppo simpatico (e viceversa, naturalmente) per via di quell’espulsione di Firenze e anche un po’ perché gli ricorda quella sonante sconfitta: Edin si è acceso dopo aver litigato con tutti, dai giocatori del Frosinone al pubblico che lo ha beccato dall’inizio alla fine, e ha trascinato la Roma alla vittoria importantissima in vista della corsa Champions. Si doveva caricare, insomma,. Dzeko, quello buono che non piaceva a Spalletti, non sarebbe bastato.  

Arrivano i primi gol contro il Frosinone, in stile Hulk: il primo dopo aver fatto arrabbiare gli avversari, il secondo quasi sul gong, su assist di El Shaarawy: i gol del pareggio e della vittoria. Il finale, e con la corsa lunga sotto la curva dei tifosi della Roma, corsa lunga e rabbiosa dopo una vittoria col brivido, con rimonta e doppia rimonta. La Roma vince e ricorda un po’, Dzeko non lo saprà ma glielo diciamo noi, una partita a porte chiuse giocata a Rieti, dove la Roma superò per 4-3 il Cagliari. Vinta più o meno così, soffrendo, col brivido. Una roba del 2006, quando De Rossi esultava verso una Curva vuota e Totti era un ragazzo come noi. E anche Dzeko un po’ lo è. 
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