Roma, Friedkin impone il lifting: sarà giovane e snella

Friedkin
di Ugo Trani
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Martedì 1 Settembre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 10:39

Dan Friedkin è stato subito inequivocabile con Guido Fienga, principale e, al momento, unico, riferimento del texano nella Capitale: la Roma è da rivedere e correggere. Non da ridimensionare, ma da mettere in sicurezza. Nel bilancio, anche passando dal campo. I debiti accumulati nei 9 anni dell’éra Pallotta sono spaventosi e soprattutto ingombranti per la nuova gestione. Quindi bisogna tagliare in ogni settore del club che, con il 5° posto in classifica (e il 6° della stagione precedente) è sovradimensionato. Il presidente lo ha chiarito al ceo prima ancora di ribadire la linea, durante la conference call della scorsa settimana, a Paulo Fonseca, già comunque a conoscenza del piano impostato dal gruppo di Houston. La squadra, dunque, diventerà più giovane per la partenza, ormai annunciata, di qualche leader dello spogliatoio. Ogni investimento sarà mirato, cercando di tenere bassa l’età media (priorità a chi ha al massimo 25-26 anni). La rosa dagli attuali 35 giocatori dovrà scendere a 23. E il monte stipendi sarà abbassato almeno del 20 per cento: da 140 milioni a 115.

STRAPPO ALLA REGOLA
Giovane, insomma. In primo piano Pellegrini e Zaniolo. E senza farsi confondere da qualche operazione più o meno recente o in fieri. Tipo l’acquisto (tra l’altro di Baldini) a costo zero di Pedro (33 anni), la conferma di Mkhitaryan (31), il possibile ritorno di Smalling (31 a novembre) e la presenza del secondo portiere Mirante (37). E nemmeno dall’addio di Schick (24) o di altri ragazzi che andranno via per far sì che, entro giugno, si certifichino plusvalenze per 100 milioni: ecco perché sono nella lista dei partenti anche Under (23), Kluivert (21) e addirittura Riccardi (19) che si aggiunge a Coric (23) e Antonucci (21). Il lavoro di Fienga e del ds De Sanctis è concentrato sui big che presto saluteranno: Kolarov (35 anni a novembre), Dzeko (34), Fazio (33), Olsen (30) e Jesus (29). In più sono nell’elenco pure Santon (29), Florenzi (29), forse Peres (30) e Perotti (32). In stand by il convalescente Pastore (31): operato all’anca, andrà via a gennaio. Il suo ingaggio pesa (4,5 milioni netti all’anno per altre 3 stagioni) in proporzione più di Dzeko (7,5 milioni) che almeno è stato titolare in campo e non spettatore in panchina o in tribuna come il compagno. Ma, il capitano, tanto per capire come intendono costruire la squadra in viale Tolstoj, dovrebbe lasciare il posto a Milik (26).

NIENTE TEST CON IL BENEVENTO
Il dimagrimento della rosa è l’aspetto fondamentale del nuovo corso. E anche il più insidioso. Finora ceduti solo Defrel e Gonalons, fuori dai 35 convocati a Trigoria, pure se presto li seguiranno Kolaroiv e Schick. La Roma ha quindi bisogno del responsabile del mercato, ruolo attualmente scoperto nell’organigramma. Se n’è accorto anche Fienga che non è abituato a gestire in prima persona ogni trattattiva. La società ha assegnato la carica di ds a De Sanctis che, fino al licenziamento di Petrachi, si è però occupato esclusivamente del settore giovanile. Friedkin avrebbe voluto scegliere con calma il profilo ideale, aspettando la fine della sessione estiva (stop il 5 ottobre). Adesso la situazione è cambiata: se ci fosse la possibilità di intervenire in corsa, il presidente darebbe l’ok. L’autocandidatura di Rangnick è affascinante se accostata alla strategia nella nuova proprietà che lo ha inserito nel casting proprio per il suo metodo di lavoro. Ma non è semplice mettere in piedi questo tipo di progetto in poche ore: è la riflessione fatta dallo staff del texano. Che, prima di sbarcare nella Capitale (magari già la prossima settimana), vuole salutare i giocatori: videochiamata, ovviamente. Intanto è saltata l’amichevole di sabato con il Benevento a Trigoria: Fonseca ha gli uomini contati. Pochi i titolari per sfidare una squadra di A. Possibile che sia sostituita con una di categoria inferiore.

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