APPROCCIO INDIRETTO
Ryan si è calato nel ruolo. Gli piace il calcio e sa che cosa lo aspetta nella Capitale. Da giorni si dice che sia a Londra, nella sede europea del Friedkin Group. Che smentisce la sua presenza nella City. E lo stesso garantiscono dalla sede del club giallorosso in viale Tolstoj. Non conta dove sia, ma la sua operatività, anche perché in Inghilterra ha più di un manager della Toyota a fargli da sponda. Ha, dunque, cominciato i colloqui, pure indiretti, con alcuni manager internazionali. Procuratori e non solo. Indicati da chi opera a Trigoria e da qualche amico romano. In queste ore sta riflettendo se andare sul semplice, affidando il mercato a qualche dirigente italiano, o alzare la posta, scegliendo all’estero. Non ha fretta, ma vuole farsi trovare pronto: dopo il 17 agosto incontrerà il management di Pallotta per fare il punto della situazione. Il traghettatore, chiamato a gestire il periodo di transizione, è il ceo Fienga che con De Sanctis cerca comunque di definire le operazioni già avviate (solo in uscita, però). La responsabilità, aspettando il nuovo di ds, è loro, anche se prima del closing non è possibile ufficializzare alcun affare.
ACCOPPIATA DI LUSSO
Da giorni, attorno alla panchina della Roma, gira Pochettino, allenatore argentino (ex Tottenham, finalista in Champions nel 2019). In vacanza nei giorni scorsi, a quanto pare, in Spagna. Come Fienga e il manager Giuffrida che entra in gran parte delle operazioni giallorosse. E, da proporre a Friedkin in tandem con il tecnico di origini piemontesi, ecco Planes, segretario tecnico e uomo mercato del Barça dal 2018 (trattò a gennaio con il ceo romanista il trasferimento di Perez a Trigoria). Insieme hanno lavorato in passato all’Espanyol. Qualche contatto c’è stato, ma non basta per il ribaltone. Come ds, Paratici è sempre in pole, nonostante abbia ancora un anno di contratto con la Juve. È il preferito, a prescindere da Sarri. La tentazione è ancora De Rossi che ha già il suo staff, con Pierini che, ex vice di Di Francesco, ha il patentino di prima categoria. Totti, invece, fa corsa a sè. I Friedkin, presto o tardi, lo abbracceranno.
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