Roma, Fonseca va all'incasso: subito Mayoral e tentativo per Smalling

Fonseca (foto Mancini)
di Ugo Trani
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Martedì 29 Settembre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 07:17
«Va bene così». Fonseca, prima di elogiare il comportamento della Roma in diretta tv, si è complimentato con i giocatori negli spogliatoi. Promossi, dunque, dal tecnico per l’interpretazione del match contro la Juve. Stesso concetto che il ceo Fienga ha girato proprio al portoghese: lo spirito giallorosso contro i campioni d’Italia è piaciuto ai Friedkin. Messaggi diretti e di rimbalzo che allentano la pressione sull’allenatore finito subito sotto processo dopo il debutto contro il Verona, con il pari sciapo che è pure evaporato in fretta, lasciando in classifica il ko a tavolino per lo sciagurato errore nella compilazione della lista da inviare alla Lega. La questione del possibile ribaltone in panchina è quindi accantonata. E, almeno per il momento non è più d’attualità. Sarebbe sbagliato, però, dire che il 2-2 dell’Olimpico abbia convinto la nuova proprietà a voltare pagina. La prossima verifica è prevista sabato contro l’Udinese al Friuli. Lo sa bene Paulo che, pesando il valore della prestazione, è comunque più sereno di qualche giorno fa.

DOPPIA RICHIESTA
Fonseca ha rafforzato la sua posizione nei confronti della squadra e, in parte, anche della società. Ma per il futuro della Roma conta soprattutto il suo rapporto con i Friedkin. Da (ri)conquistare. Il portoghese, analizzata con Fienga la sfida contro la Juve, si augura di essere accontentato nell’ultima settimana di mercato. Anche a metà. Il ceo giallorosso ha preso atto delle lacune in alcuni ruoli. Inizialmente l’allenatore avrebbe voluto 4 rinforzi: centrale difensivo esperto, laterale destro, regista di ruolo e centravanti di scorta. Adesso dovrebbe incassarne solo 2: il difensore da piazzare in mezzo alla linea arretrata e il vice Dzeko. Non è certo che sia ascoltato sui nomi. Solo Smalling, il preferito come centrale, è ancora in ballo. Niente da fare per Kalinic, invece. È in arrivo Mayoral che, prima di sbarcare in prestito nella Capitale (1 milione subito e 12 per il riscatto), deve rinnovare con il Real (contratto in scadenza a fine giugno). A Trigoria, però, rinviano il brindisi: Zidane vorrebbe tenerselo a Madrid e lasciare partire Mariano o Jovic. In giornata il nuovo aggiornamento.

ROSA DA RIEQUILIBRARE
La linea del club ha una sua logica: dietro abbondano i giovani e serve quindi la chioccia, davanti i titolari sono over 30 e di conseguenza da alternare con qualche ragazzo. In rosa sono già presenti Perez e Kluivert, ma non bastano. Su Smalling c’è, intanto, la concorrenza pericolosa dell’Inter, anche se il giocatore spinge per tornare a vestire la maglia giallorossa: se la trattativa dovesse saltare (presentata la nuova offerta), in corsa restano Verissimo del Santos e Marcao del Galatasaray. La Roma avrebbe bisogno anche di altro per completare la rosa. A destra Santon, Peres e Karsdorp non danno garanzie tattiche e fisiche. Mollato, la scorsa settimana, Arias che è passato in prestito al Bayer Leverkusen. E, nel gruppo, manca sempre la figura del play. Domenica in regia si è abbassato Pellegrini.

INSOFFERENZA SOTTO TRACCIA
Gli scontenti, chiamiamoli così, potrebbero agevolare qualche scambio al fotofinish. Da Trigoria smentiscono ogni ribaltone dell’ultim’ora, ma il mercato non regala mai certezze. Di sicuro Diawara è chiamato dalla Premier: l’Arsenal, pronto a inserire nell’affare il regista Torreira, e il Tottenham hanno chiamato il procuratore, arrabbiato con la Roma perché Fienga ultimamente non lo ha mai ricevuto. Piraino, manager di Diawara, è uscito allo scoperto: «Manca una settimana alla fine del mercato, se alle sviste nella lista sommiamo le scelte tecniche, dobbiamo fare il punto con la società. Vorremmo chiarezza sul reale ruolo e sull’importanza di Amadou nel progetto del club». Anche Pau Lopez e Cristante sono scontenti. E lo stesso Villar ha ammesso in pubblico di puntare a giocare di più. Il management di Friedkin è impegnato a piazzare Fazio (vuole un anno in più di contratto) e Jesus (in un club che, però, giochi le coppe europee) in Italia, Perotti (Fenerbahce) e Pastore all’estero. Rifiutata, invece, l’offerta di 25 milioni del Tottenham per Ibanez.
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