Mourinho non ha svegliato solo la tifoseria. Il suo prossimo sbarco nella Capitale ha fatto bene alla squadra: la Roma è uscita a testa alta dall'Europa League, battendo 3-2 lo United all'Olimpico. Anche se era difficile cancellare l'umiliazione nella semifinale d'andata, 6-2 a Old Trafford, bisogna riconoscere ai giallorossi di essere scesi in campo concentrati e aggressivi per dare un senso alla serata e soprattutto per evitare un nuovo crollo. La risposta di Fonseca ai Friedkin, insomma, c'è stata, dopo il confronto di lunedì a Trigoria in cui è stato chiesto all'allenatore di concludere la stagione con prestazioni almeno dignitose,
MAGGIORE EQUILIBRIO
Il Manchester ha chiuso in vantaggio il primo tempo con il solito Cavani. Ma la Roma ha fatto la partita, soprattutto all'inizio, e avuto le chance migliori con Mancini e Mkhitaryan. De Gea è stato protagonista, con le mani e con i piedi. Il 4-1-4-1, con Mancini davanti alla difesa, ha aiutato i giallorossi a ritrovarsi. Dzeko ha fatto salire la squadra, Pedro e Mkhitaryan si sono accentrati per dar spazio rispettivamente a Karsdorp e Pedro.
RIPRESA ESALTANTE
Il secondo tempo della Roma è entusiasmante. Sorpasso con Dzeko (32° gol da romanista nelle coppe europee e 9° allo United), girata di testa su tiro strozzato di Pedro, e Cristante, destro da fuori. In pochi secondi le occasioni per Dzeko, Pedro e Pellegrini che sarebbero state utili per accendere il match. Solskjaer, intanto, spoglia il suo 4-2-3-1, sostituendo i giocatori ammoniti nelle due gare. Cavani segna il suo tredicesimo gol ai giallorossi, colpo di testa su cross di Bruno Fernandes e solita dormita della linea difensiva. Esce Peres Mkhitaryan colpisce il palo, Zalewski entra per Pedro e debutta con il destro decisivo al volo e deviato da Telles.
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