Fonseca, la baby squadra sbaglia e cresce. «Possiamo far meglio dell’anno scorso»

Fonseca, la baby squadra sbaglia e cresce. «Possiamo far meglio dell’anno scorso»
di Stefano Carina
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Martedì 27 Ottobre 2020, 07:35

 Tre volte sotto, tre volte capace di riprendere il Milan. La Roma resta imbattuta sul campo e torna a casa con un buon pareggio che tuttavia non smuove più di tanto la classifica. I giallorossi rimangono ottavi (insieme al Verona) con 8 punti dopo 5 partite. Alla vigilia Fonseca aveva parlato di prova di maturità: complessivamente l’esame è stato superato. Anche se qualche sbavatura va corretta. Soprattutto nel reparto difensivo che dopo i due gol subiti dal Benevento ne aggiunge tre rimediati dai rossoneri, senza contare che anche ieri Mirante è stato uno dei migliori. Kumbulla, ad esempio, con il gol rimedia ad una prova opaca. In difficoltà dall’inizio, sia nel fraseggio che nelle chiusure (si perde Ibrahimovic sul primo gol, come poi ammetterà: «Ho commesso un errore evitabile»), Marash ha saputo reagire con la rete del 3-3, facile soltanto per chi non ha giocato a calcio. Una ‘spaccata’ voluta, decisa nel credere in un pallone (svirgolato dal solito Ibra) che altrimenti avrebbe vagato nell’area piccola di Tatarusanu per uscire poi lateralmente. E proprio ai lati la Roma ha fatto fatica. Spinazzola, comunque più che sufficiente, ha spinto meno del solito mentre Karsdorp difensivamente è stato un disastro. Proprio per dargli un supporto, Fonseca aveva deciso di spostare Ibanez a destra, con Mancini centrale. La prima impressione era che il nazionale azzurro fosse più idoneo a marcare Ibrahimovic (sensazione che il campo ha rivelato essere fallace). L’idea del tecnico invece era quella, come spiegherà nel post-gara, di arginare meglio l’asse Hernandez-Leao: «Ibra gioca centralmente quindi andava bene Mancini mentre Leao attacca la profondità ed è veloce. Per questo ho spostato Ibanez, nelle situazioni uno contro era più adatto». Visto come è andata nei primi due gol rossoneri, il piano è fallito, soprattutto grazie alla ‘complicità’ di Karsdorp. 
BICCHIERE MEZZO PIENO 
Il bicchiere, però, resta mezzo pieno: «Abbiamo segnato tre reti, è stata una gara molto equilibrata - spiega Fonseca - Quello che non va è che abbiamo subito tre gol e sbagliato qualche passaggio di troppo nel fraseggio finale.

Passo in avanti? Io volevo vincerla la partita, ma alla fine è un buon punto». Non buona invece è stata la prestazione dell’arbitro Giacomelli capace di assegnare due rigori inesistenti (su quello a sfavore, duro Dzeko in campo: «Ma che rigore è? Ma che siamo venuti a fare?»): «Tutti noi viviamo delle giornate sì e altre meno», se la cava con classe Paulo. Che poi torna sibillino quando gli viene chiesto se vede tante squadre più forti della Roma: «Se parliamo di investimenti, siamo d’accordo che ci sono due squadre più forti delle altre...Noi possiamo fare meglio dello scorso anno. Dobbiamo dimostrare di essere ambiziosi». Aggettivo che si sposa bene con il Milan di Pioli che rimane primo in classifica: «Vado a casa soddisfatto della prestazione. Ma è inutile nasconderlo, i rimpianti quando vai tre volte in vantaggio ci sono. Tatarusanu? Gli errori fanno parte di questo gioco. Purtroppo loro hanno sfruttato meglio di noi le palle inattive». Analisi mirata quella del tecnico parmigiano: i tre gol della Roma, arrivano tutti da palla inattiva. Se non è un record, poco ci manca.

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