Fonseca, il piano per l’Europa: Smalling quasi out, ecco Ibanez

Fonseca, il piano per l’Europa: Smalling quasi out, ecco Ibanez
di Stefano Carina
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Venerdì 31 Luglio 2020, 09:30
Lunedì va consegnata la lista Uefa, con 25 nomi da presentare in previsione del Final Tournement in programma in Germania dal 5 al 21 agosto (i giallorossi debuttano il 6 a Duisburg). Ma con delle limitazioni. Al suo interno dovranno infatti esserci almeno 8 giocatori cresciuti nel campionato di appartenenza. Di questi 8, però, 4 devono obbligatoriamente appartenere al vivaio del club. La Lista B è invece dedicata ai nati dal 1 gennaio 1998 che hanno giocato per un periodo continuo di 24 mesi dai 15 anni d’età in poi nel club. Con questi criteri, le scelte di Fonseca non sono semplici. Avendo solo un prodotto del vivaio (Pellegrini che domani riprende ad allenarsi), da 25 la lista si riduce a 22. Già a febbraio Paulo dovette escludere, “agevolato” dall’infortunio di Zaniolo, pure Jesus, Peres, Ibanez e Zappacosta. Il lockdown, oltre a garantire il recupero di Nicolò, ha cambiato alcune gerarchie. E così il terzino e l’ex Atalanta ora rientreranno nel conteggio con l’esclusione di altrettanti compagni di squadra. Tra coloro che rischiano di rimanere fuori (Jesus, Cetin, Smalling, e uno tra Zappacosta e Santon) c’è anche Under, in odore di cessione al Napoli (25+6 di bonus l’offerta di De Laurentiis, prima rifiutata e ora, che non sono stati trovati acquirenti in Premier, in procinto di essere accettata). Attenzione però, perché Cengiz non è la prima scelta del club azzurro. Il ds Giuntoli si sta muovendo contemporaneamente su Boga (Sassuolo). L’offerta presentata al Sassuolo è 22 milioni più bonus, ma la prima opzione per il Napoli rimane Bernardeschi: c’è l’ok di Gattuso allo scambio con Milik. Manca il sì dell’ex viola. 
PATTO CON CHRIS
L’assenza che in ottica europea rischia di fare la differenza è quella di Smalling. Roma e Manchester United non hanno trovato l’intesa, fermi sulle rispettive posizioni (20 richiesta, 14 offerta). Anche estendere il prestito al match col Siviglia (se la Roma si qualifica rientrerà in Italia) avrebbe un costo che la dirigenza ritiene eccessivo. E così per la prossima stagione a Trigoria stanno cercando di cautelarsi riallacciando i rapporti con Vertonghen, agevolati anche dal Decreto liquidità che permette di tassare soltanto il 30 per cento dello stipendio lordo. Al momento però Baldini (il suo contratto è scaduto a giugno, ma lavora lo stesso in sintonia con il presidente e Fienga) non affonda il colpo. L’impressione è che pur non avendolo a disposizione per la competizione continentale, la Roma punta sul fatto che il calciatore possa rifiutare le proposte che gli arriveranno, pur di accettare last-minute quella giallorossa (e in tal senso ha chiesto al ragazzo di non rientrare in Inghilterra ma di rimanere nella Capitale). Strategia rischiosa per due motivi: 1) su Vertonghen ci sono l’Atletico Madrid e il Wolverhampton 2) Smalling ha già dimostrato di essere poco incline a questo tipo di braccio di ferro. Ieri visita di Raiola a Vinovo, accompagnato da de Ligt, per salutare Mkhitaryan e Kluivert.
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