Roma, Fonseca "balla" contro il debuttante Pirlo: Allegri sullo sfondo

foto Mancini
di Alessandro Angeloni
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Giovedì 24 Settembre 2020, 07:30
Fonseca contro Pirlo, due mondi diversi, due storie diverse, una serata in comune, Roma-Juve, un tecnico in comune, Allegri. In comune? Sì, nel senso che Max è in orbita Roma (contatti avviati) in caso di flop immediato di Paulo e Max è stato allenatore di Andrea. La partita, Allegri, la guarderà con grande attenzione. Roma-Juve è il confronto tra due allenatori che vivono su dimensioni diverse, dormono su due cuscini diversi. Fonseca con un (buon) passato da allenatore (allo Skahktar), l’altro con un passato (straordinario) da giocatore, mentre da tecnico è praticamente un esordiente. Paulo, infatti, vive tra mille difficoltà (tecniche e societari), mentre Andrea è il predestinato della situazione con un futuro assicurato, blindato, già colorato. E’ la magia della Juventus, in grado di coprire i problemi (385 milioni di indebitamento, a giugno) ma continua nelle vittorie. Quanto è bravo Pirlo; Pirlo ha idee, come è bella la Juve di Pirlo, la tesina di Pirlo etc etc, questo il trend d’opinione. A Roma, invece, Fonseca è già in bilico: il suo 2020 è terribile: un campionato finito male e ora è cominciata allo stesso modo. Per Paulo è un continuo esame, domenica sera la prova del fuoco contro i campioni d’Italia del novizio Pirlo. Non è facile, specie se sullo sfondo c’è un tecnico come Allegri, che ammicca alla Roma e viceversa. In questo momento, il portoghese sembra sbagliare anche le dichiarazioni mentre il suo collega è quasi diventato un oratore. Fonseca dalla sua ha l’arma dell’esperienza (e la voglia di riscatto di una squadra, al momento in costruzione), non certo quella dei giocatori, se li paragoniamo alla Juve. Fonseca insegue e Pirlo è lanciatissimo, ancor prima di cominciare. 
RABBIA
Roma-Juve è un esame solo per Fonseca. Andrea è sorretto da una società indebitata ma strutturata Fonseca no. Ha un unico dirigente comandante, Guido Fienga. I Friedkin sono sempre a Trigoria ma per adesso lavorano nell’ombra, cercando di sbollire la rabbia per la gaffe Diawara. Stanno lavorando su una inevitabile rivoluzione societaria. Come noto la Roma ha perso il vicepresidente Mauro Baldissoni, il responsabile commerciale Francesco Calvo sta pelasciare (domani inaugurerà un As Romas torre a via Ottaviano). Manca il ds, Morgan De Sanctis è incaricato a tempo, (aveva valutato di trasferirsi ad Ascoli, ora è meno convinto). Pantaleo Longo è dimissionario. Presto verrà nominato Ryan Friedkin vicepresidente (al posto di Baldissoni) e a cascata verranno ricoperte le altre cariche. Per adesso, regna un po’ di confusione e dopo la questione Diawara - oltre a Longo - aumenteranno i capri espiatori, pagheranno altri. Di sicuro, della vecchia Roma resterà poco. Domenica allo stadio, dei 1000 invitati, 250 saranno operatori sanitari. Gli eroi anti Covid.
IL MERCATO È TODIBO
Fonseca intanto aspetta un difensore, magari esperto, magari Smalling. Ma per l’inglese serve un rilancio e al momento non è previsto. Alla Roma intanrto è stato offerto Jean-Clair Todibo (‘99), dal Barcellona. Arriverebbe in prestito. Quindi operazione che si può concludere in poco tempo
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