Figc, Uva: «La Var? Entrerà in Europa di sicuro ma serve ancora tempo»

Figc, Uva: «La Var? Entrerà in Europa di sicuro ma serve ancora tempo»
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Martedì 22 Maggio 2018, 19:38
«La Var entrerà nelle competizioni europee, non ci sono dubbi. Quanto ci vorrà? Dipende da quando si riterrà di avere un numero sufficiente di arbitri per coprire le gare da disputare. Ci vuole tempo». Lo dice il direttore generale della Federcalcio e vice presidente Uefa, Michele Uva, a margine della presentazione del suo libro 'Campionesse - storie vincenti del calcio femminilè, a Roma, scritto con Moris Gasparri. «Sono metodi diversi, non si può esporre un arbitro che non conosce o non ha mai lavorato con la Var - ha aggiunto Uva riferendosi all'ipotesi di introdurre la tecnologia anche nelle gare europee - Ci vuole tempo e anche altre nazioni devono investire in questo percorso. Di sicuro l'Italia con Coverciano si candida come grande formatrice di Var: l'ha già fatto negli ultimi venti giorni con gli arbitri del Mondiale».

«»L'obbligatorietà per le squadre professionistiche dei settori giovanili femminili ci darà una grandissima nazionale». Ne è certo Michele Uva, direttore generale della Figc e vicepresidente Uefa, che oggi a Roma ha presentato il libro 'Campionesse - Storie vincenti del calcio femminile'. «Un tracciato di 11 storie - spiega Uva a margine della presentazione - che hanno rappresentato le pietre miliari dell'inizio del calcio femminile in 11 paesi e un'evoluzione sociale, culturale, e sportiva.
I margini di crescita ci sono nelle donne, perché tra i 14 e i 25 anni c'è un 30% in meno di disputa di sport al femminile d questo dimostra che c'è un gap e che il cacio è un fattore che può chiudere questo gap
».

Secondo Uva
«negli ultimi anni c'è stata una crescita in Italia - specifica - accelerata da investimenti delle società di Serie A, B, Lega Pro che dobbiamo ringraziare, ma anche gli investimenti della federazione sulle nazionali che stanno dando i primi frutti: è il primo anno che siamo arrivati nelle nazionali giovanili Under 17 e 18 tra le prime otto d'Europa e non è facile«. »Indubbiamente in Italia c'è talento - conclude - non possiamo nasconderci, la promozione e le tessere stanno crescendo, per avere risultati ad altissimo livello come tutti i cicli bisognerà aspettare quei 6-8 anni per fare arrivare le ragazze di 13-14 anni di oggi all'età giusta. Nel frattempo, se dovesse arrivare il miracolo al mondiale di Francia, sarà di ulteriore spinta per la crescita«.
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