Figc e il guaio Nazionale, a Roma c'è il derby delle Asl

Figc e il guaio Nazionale, a Roma c'è il derby delle Asl
di Mario Tenerani
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Martedì 10 Novembre 2020, 07:30

E La polemica circa l’eccessiva autonomia delle regioni rispetto ai provvedimenti di urgenza presi dal Governo sul fronte della lotta al Covid-19, è entrata a gamba tesa anche nel calcio. A Roma addirittura è andato in scena il “derby” delle Asl, con quella di riferimento del club giallorosso (di stanza a Trigoria, Asl Roma 2) a negare i viaggi degli stranieri romanisti con le loro nazionali - Mkhitaryan, l’eroe di Genova, non potrà riabbracciare la sua Armenia. Fermati pure Ibanez (Brasile) e Kumbulla (Albania) - e la Asl Roma 4 a cui fa capo Formello (quartier generale della Lazio) a dare invece il via libera al serbo Milinkovic e agli altri nazionali stranieri biancocelesti: Correa (Argentina), Fares (Algeria), Milinkovic (Serbia), Akpa Akpro (Costa d’Avorio), Muriqi (Kosovo) e Marusic (Montenegro). Una incongruenza all’interno nono solo di una stessa Regione, ma addirittura delle medesima città, che acuisce il problema dell’ordine sparso con cui anche nel calcio si sta cercando di porre un argine all’epidemia del coronavirus. Paradossale anche la situazione dei viola: Castrovilli e Biraghi non possono rispondere alla chiamata nonostante siano a due passi da Coverciano.
CAMPIONATO FALSATO
Una situazione che ha trovato la reazione delusa, amareggiata e preoccupata del presidente della Figc, Gabriele Gravina, ieri duro al riguardo, a margine dei lavori del consiglio federale: «Siamo gli unici in Europa a comportarsi così, non facciamo una bella figura». La scintilla è scoccata dopo la decisione di alcune Asl regionali, a partire da quella della Toscana, che hanno impedito ai giocatori sottoposti alla “bolla” di squadra di raggiungere le rispettive selezioni. È nato uno scontro internazionale, tanto che la Fiorentina, ad esempio, è in battaglia con le federazioni di Argentina, Cile e Uruguay che vorrebbero subito i viola convocati. Mentre ci sono altre società che non avendo ricevuto indicazioni dall’Asl di competenza, hanno dovuto far partire i propri atleti. In questo modo si è creata una pericolosa differenza tra chi durante la sosta potrà lavorare con la rosa praticamente al completo e chi no. L’Inter, attraverso le dichiarazioni del suo ad Marotta, è stata la società che si è fatta sentire di più su questo fronte parlando di «campionato falsato». Era inevitabile dunque che il caso investisse il governo del calcio italiano, per questo Gravina ha preso una posizione chiara: «Sono preoccupato per il mancato coordinamento di alcune Asl, perché la mancata disponibilità di calciatori a livello internazionale comporta delle sanzioni. Ci siamo mossi con i ministri competenti. L’Italia da questo punto di vista non sta facendo una bella figura internazionale». E poi ha aggiunto con amarezza: «Stiamo ricevendo pressioni dalle altre federazioni perché siamo l’unica federazione in Europa che ha problemi di questo tipo». Gravina che ha annunciato un incontro la prossima settimana con il presidente della Uefa Ceferin.
QUI COVERCIANO 
In mezzo a questa tempesta la Nazionale, orfana di Mancini ancora in quarantena per la positività al Covid (ufficiale dal 6 novembre, potrebbe farcela per la sfida di Nations League di domenica a Reggio Emilia contro la Polonia), ha sostenuto ieri il primo allenamento a Coverciano. La seduta è stata diretta da Evani, vice del ct. Sono scesi in campo i 19 giocatori presenti in ritiro. Criscito, però, ha lasciato il raduno per ragioni fisiche, mentre Caputo non arriverà proprio perché indisponibile. All’allenamento, tra gli altri, hanno partecipato Sirigu, Gagliardini, Emerson, Belotti. Restano, invece, in isolamento fiduciario - secondo quanto riporta il sito ufficiale Figc - Acerbi (libero di partire per la Asl ma tenuto precauzionalmente in isolamento dalla federazione), Barella, Biraghi, Castrovilli, Cristante, D’Ambrosio, Immobile, Mancini, Lorenzo Pellegrini e Spinazzola (quest’ultimo è anche infortunato). Altri 11 azzurri sono attesi a Coverciano entro le 22 di oggi, alla vigilia del primo dei tre impegni a cui sarò consegnata l’Italia. Si partirà, infatti, con l’amichevole di domani al Franchi contro l’Estonia (ore 20,45). 
UNDER 21
Infine l’Under 21: per rispondere alle emergenze gli azzurrini saranno divisi in due ritiri A e B.

I giocatori sono attesi a 3 partite in 7 giorni valide per accedere all’Europeo. I gruppi, seguiti dai ct Nicolato e Bollini, lavoreranno in modo sinergico - con la supervisione di Maurizio Viscidi, super coordinatore delle giovanili azzurri - proprio per fronteggiare le eventuali indisponibilità che potrebbero crearsi causa Covid. Questo è il calcio ai tempi del Coronavirus.

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