Feyenood-Lazio, la squadra si gioca la testa. Sarri: «Il pari? Niente calcoli o non usciamo vivi da quest’inferno»

Oggi l'Europa League, Lotito tiene tutti a rapporto a Formello

Feyenood-Lazio, la squadra si gioca la testa. Sarri: «Il pari? Niente calcoli o non usciamo vivi da quest inferno»
di Alberto Abbate
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Giovedì 3 Novembre 2022, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 08:31

dal nostro inviato
ROTTERDAM Fermati prima del volo: «Piedi per terra e immediato riscatto». Ieri Lotito ha fatto partire la Lazio da Roma con 40 minuti di ritardo, ha tenuto tutti a rapporto a Formello. Giusto riflettere ancora sul ko contro la Salernitana all'Olimpico, stasera in Europa a Rotterdam ci si gioca tanto. E Sarri è tesissimo, forse per quel vecchio ricordo nel 2017, quando al de Kuip il suo Napoli venne eliminato (sconfitta per 2-1) dalla Champions: «Anche questa è una partita da dentro o fuori, in un girone terribile come quello del Tottenham in questa edizione della Champions. Giocheremo per vincere, arrivare primi e passare il turno. Sono già venuto in questo stadio (50mila spettatori, 700 laziali, tutto esaurito, ndr), sarà un inferno. E se fai i calcoli sullo 0-0, non ne esci vivo». Poco importa che basti appena un punto contro il Feyenoord per passare il turno: con un successo arriverebbe anche la qualificazione diretta agli ottavi, salvo nell'improbabile caso in cui lo Sturm stasera trionfasse ad Herning, addirittura con 4 gol di scarto.

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È comunque cruciale, questo step, nella stagione della Lazio, sia dal punto di vista sportivo (a febbraio due partite in meno con una delle terribili retrocesse dalla Champions) sia sotto il profilo economico, con altri 3 milioni (per un totale di quasi 11 sinora) a bilancio. Lotito aveva tuonato alla vigilia del penultimo incontro: «Il mercato passa anche dall'Europa e dalle competizioni che affronteremo. Con Sarri decideremo il da farsi per gennaio, ma deve uscire qualcuno». È il concetto ribadito dal patron al tecnico nel vertice di sabato scorso. Con l'indice di liquidità rialzato da Gravina a 0,8, non ci sarebbe possibilità di prendere al momento né uno fra Parisi e Valeri né quel Rafa Silva del Benfica, sogno indicato da Maurizio per l'attacco.


POLEMICA
C'è solo un bomber in organico. Ecco perché Immobile prova a fare un altro miracolo con un recupero lampo. Ieri nuova accelerata a Formello, colloquio fitto con Sarri e allenamento differenziato accanto al gruppo per far sentire comunque la sua vicinanza in questo frangente delicato. Stasera non ci sarà (sette gare senza Ciro in Europa, 2 pari e 5 ko), ma domenica almeno dalla panchina darà il suo sostegno: «Non dico se Immobile ci sarà o meno, adesso non penso al futuro.

Il derby è importante solo per altri motivi - assicura Sarri - ma ci sono 38 partite e non conta nulla nell'economia della classifica di un campionato». Dunque, adesso sgombrare la testa, altro concetto ribadito ieri da Lotito e dal tecnico, in questa settimana hot: «Dobbiamo resettare tutto. Domenica, dopo 60' normali, ci siamo persi alle prime difficoltà come ci succedeva in passato. I primi due giorni dopo il ko contro la Salernitana, ho fatto il ruolo dell'incazzato. Non si può perdere una partita per mancanza di lucidità e nervosismo. La reazione è stata individuale, non di squadra, ognuno andava per conto suo. E gli effetti sono questi, perdi equilibrio, ordine e vai incontro al massacro». L'analisi esula da quel giallo a Milinkovic, ancora indigesto: «Era arrabbiato come me. Ribadisco, in 50 anni di calcio è il primo giocatore in possesso palla che viene ammonito».

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E pensare che Sarri lo aveva preservato da Manganiello. Solo le troppe palle perse dal Mago a centrocampo, lo avevano indotto a fare quel maledetto cambio: «Luis Alberto ha grande qualità, ma fisicamente non è al 100%». Eppure servirà in questa settimana il suo talento, stasera anche a gara in corso. Sarri dovrà gestire le forze, anche perché il Feyenoord può averne molte di più dopo 7 giorni interi di riposo: «È una vergogna che la Uefa abbia permesso a una Federazione di concedere questo stop. Ci sentiamo presi per il culo. E come noi, Sturm Graz e Midtjylland, le altre squadre del gruppo». Risponde il collega Slot: «Anche prima della finale di Conference League contro la Roma ce l'avevamo, ma avete visto tutti alla fine il risultato». Può essere un buon presagio. E non è il solo. Nelle ultime 15 trasferte è arrivato un solo successo, ma a Rotterdam i biancocelesti (1-2 nel 1978 e 0-0 nel 2000) non hanno mai perso. Sarri getta solo benzina sul fuoco, Erasmo avrebbe detto: senza il condimento della follia, non può esistere piacere alcuno.
 

 
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