Europeo a porte aperte: all'Olimpico il 25% di spettatori

Europeo a porte aperte: all'Olimpico il 25% di spettatori
di Emiliano Bernardini
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 7 Aprile 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 20:01

Sì, l’Italia aprirà le porte dell’Olimpico ai tifosi per l’Europeo. Oggi il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina invierà, come richiesto dal presidente Alksander Ceferin, la comunicazione scritta alla Uefa. Roma, dunque salvo sorprese, ospiterà la partita inaugurale Italia-Turchia dell’11 giugno, poi Italia-Svizzera del 16 giugno, Italia-Galles del 20, e il 3 luglio un quarto di finale. L’indicazione fatta arrivare da Nyon era molto chiara: senza pubblico Euro 2021 non si fa. O meglio era la condizione per non essere tagliati fuori. E così il governo italiano ha lavorato per salvare Roma. Insomma c’è stata una volontà politica di non perdere un grande evento.

E la notizia, che arriva proprio nel giorno in cui nella Capitale si manifesta per le riaperture, è un segnale positivo in ottica futura. «La luce in fondo al tunnel» per usare le parole del presidente della Fifa, Gianni Infantino sottolineando che «il calcio può giocare un ruolo centrale nel riunire le comunità».

Ma il sì ha già creato qualche levata di scudi come quella del mondo della musica. «Sarebbe una discriminazione inaccettabile se si continuasse a negare il consenso per una riapertura in sicurezza agli eventi musicali live» ha rimarcato Enzo Mazza, ceo di Fimi, la Federazione dell’industria musicale. 

LA PERCENTUALE

Il ministro della salute Roberto Speranza ha inviato al presidente della Figc, Gabriele Gravina, una mail con il via libera ma anche con la specifica che in cui si dice che toccherà al Cts «chiarire i protocolli che consentano di svolgere in sicurezza gli eventi sulla base del quadro epidemiologico e dell’andamento delle vaccinazioni». Prematuro dunque parlare di numeri. Al momento l’indicazione è quella del 25%, il minimo richiesto dalla Uefa. Dunque per l’Olimpico parliamo di 15 mila spettatori. Da stabilire anche se potranno entrare i tifosi dall’estero, come vorrebbe l’Uefa, e cosa fare coi biglietti già venduti (rimborsi?). Anche per quanto riguarda le modalità d’accesso (vaccinati o tampone) non c’è nessuna specifica.

Ceferin: «Pronti a escludere città che non garantiranno tifosi allo stadio»

La Figc, che ha già pronte diverse iniziative tra cui l’App Mitiga per facilitare l’accesso allo stadio, ha espresso tramite il presidente Gravina tutta la soddisfazione per l’apertura del governo: «La disponibilità acquisita dal Governo è un ottimo risultato che fa bene al calcio italiano. In un momento tanto complesso, è stata comunque manifestata chiaramente la volontà di veder confermata la presenza italiana a questo grande evento, dando fiducia alla Figc. Collaboreremo in maniera sinergica con la sottosegretaria Valentina Vezzali che ci sta accompagnando in questo percorso. Ci è stato inviato un segnale in forte prospettiva sulla ripresa che noi trasferiremo prontamente alla Uefa». Anche perché nei giorni scorsi i segnali che arrivavano (vista la curva dei contagi e le varianti) non erano così incoraggianti. Oggi dunque l’Italia dirà “Sì, noi ci siamo” anche se chiederà almeno un paio di settimane per poter avere un quadro più chiaro e quindi indicare un numero di massima. Che salvo miracoli non si discosterà troppo dal 25% di cui parlavamo all’inizio. 

Europei, ok del governo per il pubblico all'Olimpico. Il Cts valuterà in base ai contagi

IL RESTO D’EUROPA

Oggi la Uefa raccoglierà le indicazioni delle 12 federazioni, venerdì comunicherà chi è dentro e chi è fuori. Entro fine mese (il 19 aprile a Montreaux in occasione del Congresso) verrà poi ridefinito il calendario. La situazione non è semplice. L’Inghilterra da tempo preme per organizzarlo tutto in casa. Molto probabilmente avrà le partite assegnate a Glasgow e Dublino, i cui governi non sembrano intenzionati ad aprire. In grande difficoltà anche la Germania con le pressioni della federcalcio tedesca (Dfb) sulle autorità cittadine di Monaco e su quella del Lander della Baviera affinché venga dato un parziale via libera alla presenza di pubblico. In Danimarca, ad esempio, hanno ottenuto un sì condizionato: 11 mila spettatori salvo ulteriori criticità. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA