Il cucchiaio di Panenka compie 45 anni

Il cucchiaio di Panenka alla Germania Ovest
di Romolo Buffoni
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Domenica 20 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Il “cucchiaio” compie 45 anni. Non quello di Francesco Totti all’Olanda, che di anni ne ha “soltanto” 21. L’anniversario lo festeggia l’originale, quello inventato da Antonin Panenka, baffuto centrocampista del Bohemians Praga. Era il 20 giugno del 1976 quando la punta dell’allora Cecoslovacchia (divisa dal 1° gennaio del 1993 in Repubblica Ceca e Slovacchia) decise con un colpo sotto dal dischetto l’Europeo ospitato da un’altra nazione che oggi non esiste più: la Jugoslavia. Panenka stese la Germania che, all’epoca, era quella dell’Ovest campione del mondo e campione d’Europa uscente, nella finale arbitrata dall’italiano Sergio Gonella. Un torneo quello, a cui non partecipò l’Italia che, dopo il disastro dei Mondiali tedeschi del ‘74 (eliminata nella fase a gironi), era stata riorganizzata da Fulvio Bernardini immettendo forze fresche ma ancora immature, eliminata nelle qualificazioni dall’Olanda, vincitrice morale dei mondiali 1974.
CALCIO TOTALE
E proprio le finaliste Olanda e Germania si presentano favorite alla fase finale del 1976. L’Olanda con la batteria di campioni che ha rivoluzionato il calcio: Cruyff, Neeskens, Krol, Van Hanegem, Rep. La Germania campione del mondo con i totem Beckenbauer, Maier, Hoeness, Vogt. Manca solo il cecchino Gerd Mueller, rimpiazzato a suon di gol dal quasi omonimo Dieter Mueller. Ai supplementari la Germania supera la Jugoslavia guadagnando secondo pronostico la finale.

Ma la rivincita del 1974 non c’è: la Cecoslovacchia, che aveva già eliminato Inghilterra e Urss, crea la grande sorpresa ai supplementari estromettendo un’Olanda un po’ stanca. Guidata dall’abile Jezek, ha molti giocatori di buon livello, come il portiere Viktor, il poderoso libero Ondrus, l’ordinato regista Pollak e la punta Nehoda che svaria creando varchi anche per Panenka, perito alberghiero e giocatore talentuoso. La preparazione atletica dei cecoslovacchi è splendida, corrono il doppio dei tedeschi e si portano sul 2-0. Con fatica i campioni del mondo prima accorciano e poi pareggiano allo scadere (proprio come con gli azzurri nella semifinale del 1970). Anche stavolta va male a Beckenbauer e soci. Non succede niente ai supplementari, i primi tre rigori vengono realizzati da entrambe le squadre, poi Jurkemik porta i cechi sul 4-3, ma Hoeness sbaglia e la soluzione è affidata a Panenka. Di fronte ha un campione come Maier, ma lui non si scompone: lunga rincorsa e, mentre Maier si tuffa, disegna una beffarda traiettoria lenta che si conclude in gol per il 7-5 finale. È nato il cucchiaio. «Se avessi sbagliato mi avrebbero mandato a lavorare in fabbrica per trent’anni» scherzò fino a un certo punto Panenka. Il commento tombale è affidato a Pelè: «Solo un genio o un pazzo avrebbe potuto tirare un rigore così». Ventiquattro anni dopo, il bis di Totti.

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