Euro 2020, Petkovic e Xhaka, un derby nel tempo: l'ex laziale e il probabile romanista gli anti Italia

Euro 2020, Petkovic e Xhaka, un derby nel tempo: l'ex laziale e il probabile romanista gli anti Italia
di Alessandro Angeloni
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 07:35

Uno è stato laziale, di quelli con la patente per via della vittoria della Coppa Italia contro la Roma nel 2013; uno studia da romanista, ma per ora dei suoi colori ha solo il “giallo” dei capelli, appena fatti, a sorpresa. Un look alla Gascoigne, quando aveva voglia di stupire e lo faceva spesso. In ogni caso benvenuti a Roma, (o bentornato, se parliamo di Petkovic) all’Olimpico. Uno, il ct, comanda Granit Xhaka, quest’ultimo comanda a sua volta da capitano una squadra che, contro l’Italia, vuole la prima vittoria del girone, sfumata inaspettatamente nella gara di esordio con il Galles. Xhaka ha la stima di Mourinho, che lo ha scelto come prossima guida della sua Roma. Lui, in attesa che l’Arsenal si metta d’accordo con i giallorossi (c’è un po’ di distanza tra domanda e offerta), già pensa da romanista. Ne parla con i compagni, chiede a Freuler come sono le strade italiani, ma perché si sa, tutte le strade portano a Roma. Stasera assaggerà l’Olimpico, che magari a breve sarà pieno come un tempo e magari sarà proprio il suo stadio. Mou lo vuole per la spiccata leadership, per il suo saper gestire la palla e per avere i tempi di gioco. Fondamentale, sempre, in ogni squadra, figuriamoci per la Svizzera, e Petko gli ha affidato le chiavi, nonostante il look fuori schema. Dai suoi piedi viene innescato l’uomo più pericoloso, Embolo. Granit ha cambiato look, s’è fatto biondo. La moglie apprende la notizia in una video-chiamata. Oh my god, ci sta. 
I RICORDI 
«È bello ritornare all’Olimpico di Roma dopo otto anni, è la prima volta che torno in questo stadio», Vlado dixit.

Il ricordo è dolce, almeno se parliamo della Coppa Italia, l’addio alla Lazio è stato un po’ più traumatico, con l’esonero nel gennaio del 2014 (gli subentra Edy Reja). Vlado è uno stratega e l’Italia la conosce bene, sa come prenderla. «Faremo il nostro calcio, dobbiamo rispettare ogni avversario, lo abbiamo sempre fatto del resto: la squadra di Mancini è tra le favorite del torneo. Dobbiamo mostrare le nostre qualità, sorprendere e stupire. Cercheremo di farlo, praticando il nostro gioco. D’ora in avanti dovremo essere più veloci e più cinici, soprattutto sotto porta». Aspetto che è mancato nella prima con il Galles. Per vincere dobbiamo dare di più, come abbiamo fatto contro le altre grandi Nazionali. Dobbiamo correre tanto ed essere forti nei contrasti. Solo così possiamo sperare di vincere». Sapendo che una sconfitta complicherebbe la qualificazione agli ottavi. E lui sarebbe messo in discussione. Incontra molti amici anche Shaqiri, che ritrova Mancini sei anni dopo l’esperienza all’Inter. «Non vedo l’ora», dice l’attaccante, che sarà probabilmente inghiottito dai cambiamenti tattici di Petkovic, che pare voglia passare dal 3-4-1-2 a un più accorto 3-5-2 (dubbio Seferovic-Shaqiri). In dubbio anche il portiere titolare Sommer, per via della nascita del secondo figlio. Nel caso, pronto il secondo Mvogo. Completano l’elenco degli “italiani” , vecchi nuovi, anche Widmer (un passato all’Udinese), Rodriguez (Milan e Torino), Freuler (Atalanta) e Seferovic (Lecce, Fiorentina e Novara).

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