De Sciglio: «Con Conte ho ritrovato fiducia». Ogbonna guarda oltre: «Ventura? Un ct perfetto per squadre non eccelse»

Ogbonna e De Sciglio
di Alessandro Angeloni
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Sabato 11 Giugno 2016, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 12:20

dal nostri inviato
MONTPELLIER
Due calciatori che, vista l'aria, contro il Belgio non giocheranno, Ogbonna e De Sciglio. Il primo, compagno di squadra di Payet, protagonista della Francia nella sfida d'esordio dell'Europeo, il secondo resuscitato dal buio degli ultimi anni, anche grazia a un "professionista" mental coach e preparatore atletico, Stefano Tirelli, che gli ha restituito la gioia della vita e anche la Nazionale.
Ogbonna e Payet. «Sono felice per Payet, un grande calciatore, ma non sono sorpreso, quelle giocate le vedo durante ogni allenamento».
L'Italia. «Sono contento di stare in questo gruppo faremo il possibile per passare il girone. La Nazionale per me è sempre una sorpresa stare qui è come aver superato un ostacolo. Non venivo da un anno ma non ho mai perso la speranza. Lo stage è stata la mia grande occasione.
Il Belgio è una grande squadra, ma ce la giocheremo».
L'esperienza in Inghilterra. «Ho subito molti cambiamenti anche dal punto di vista tattico, gioco in un campionato valido e i migliori allenatori sono in Premier. Non ho nostalgia del campionato italiano, ho un contratto con il Manchester (lapsus, ndi), anzi con il West Ham. In Inghilterra mi trovo bene, c'è più meritocrazia. Conte non trascura alcun dettaglio, questo è il valore aggiunto. Sulla carta siamo inferiori agli altri, ma ciò che potrà succedere non lo trovo scontato».
Qual è la forza del gruppo? «La forza del gruppo è il gruppo. Ognuno di noi ha voglia di indossare la maglia azzurra, tutti noi abbiamo le qualità per portare qualcosa di buono. Il punto di forza è la difesa? È il nostro reparto più collaudato, un meccanismo automatico. Non sottovalutiamo però che siamo a un Europeo e ci sono insidie, anche ciò che per noi è affidabile va allenato tutti i giorni».
Il ct Ventura. «Un allenatore come lui in una Nazionale non eccelsa da un punto di vista tecnico può essere d'aiuto. Può aiutare la nazionale a rialzarsi. E' un tecnico che ha un'idea di gioco ben precisa»
 


DE SCIGLIO
Nazionale con ali più offensive e non terzini. «Ogni partita ha bisogno della sua interpretazione, in alcune devi stare più accorto in altre no. Ognuno di noi fa il massimo e ha in mente tutte le giocate proposte da Conte, chiunque sarà capace di metterle in pratica nel migliore dei modi. Per noi conta solo dare il massimo per arrivare il più lontano possibile».
Belusconi.  «Gli faccio gli auguri di pronta guarigione, non ha avuto una cosa legga, gli auguro di riprendersi al meglio. La cessione del Milan? Si sta pensando al bene della società, ma qualsiasi cosa accadrà la squadra non si farà distrarre e resterà concentrata per disputare una grande stagione e tornare in Europa».
La parabola discendente. «I giovani hanno periodi di difficoltà, avevo perso autostima e fiducia per alcuni infortuni e anche per altri motivi, mi sono messo a lavorare a testa bassa per ritrovare convinzione nei miei mezzi e nel finale di stagione ci sono riuscito.
L' importanza di Conte? «Lui ha la capacità di trasmetterti la grinta ed io, partita dopo partita, ho ritrovato fiducia.
Molto importante è stato un professionista che ha lavorato al mio fianco, Stefano Tirelli, che è stato capace di darmi una grossa mano. Mi ha ridato la gioia della vita e i risultati si sono visti anche in campo».

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