A Eriksen sarà impiantato un defibrillatore cardiaco: rischia di non poter più giocare in Italia

A Eriksen verrà impiantato un defibrillatore cardiaco. Il centrocampista dopo il malore: «Dannazione, ho solo 29 anni»
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Giovedì 17 Giugno 2021, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:13

Christian Eriksen verrà impiantato un defibrillatore sottocutaneo per tenere sotto controllo la frequenza cardiaca. L'annuncio della federcalcio danese, nel giorno in cui la nazionale torna in campo e con tutto il pubblico di Copenaghen rende omaggio al suo giocatore con un minuto di fermo gioco durante la sfida al Belgio, è un altro colpo. Domenica scorsa il crollo in campo per un arresto cardiaco, «uno choc che resterà per sempre», come ha detto il capitano Kjaer; oggi la decisione dell'intervento che mette seriamente a rischio la carriera del centrocampista dell'Inter.

Eriksen sorridente nella prima foto dopo il malore: «Sto bene, ma devo fare altri esami»

 

«Sono tornato con voi».

Sono queste le parole pronunciate dal centrocampista rivelate dal medico che lo ha soccorso, Jens Kleinefeld, ad alcuni media tedeschi. «Sei tornato con noi? Sì, sono tornato con voi. Dannazione, ho solo 29 anni». Le successive parole del calciatore che hanno fatto capire al medico che Eriksen era tornato cosciente e che non c'erano stati danni al cervello. Il defibrillatore è stato usato dopo alcuni minuti di massaggio cardiaco continuato, manovre decisive per rianimare il centrocampista dell'Inter che si è risvegliato «circa 30 secondi dopo» «È stato un momento molto toccante perché il tasso di successo in queste emergenze mediche è molto più basso in situazione di quotidianità -spiega Kleinefeld-. Questo tipo di trattamento funziona di più negli atleti professionisti sani rispetto ai pazienti che spesso hanno condizioni pregresse».

 

Il caso di Daley Blind

Perchè se in Europa ci sono casi di giocatori che proseguono con quell'ICD annunciato per Eriksen, come l'olandese Blind, le norme italiane sono molto più severe in Italia. E ferme restando «coscienza e ratio medica», come dice il presidente dei medici del calcio italiani, Enrico Castellacci, sarà durissima per chi dovrà decidere andare contro i protocolli cardiologici e lo stop all'attività agonistica. La stessa Federcalcio danese, nell'annunciare l'intervento, non ha detto quali conseguenze esso avrà sulla sua carriera, invitando a «lasciare in pace» lui e la famiglia. Ad Euro 2020 partecipa l'olandese Daley Blind. Nel 2019 gli fu diagnosticata una miocardite e da allora gioca (nell'Ajax) con un ICD (Implantable Cardioverter Defibrillator) nel petto.

 

Il parere degli esperti 

Un segnale di ottimismo, ma l'idoneità sportiva in Italia è altra cosa. «Dipenderà dalla diagnosi - sottolinea Carlo Tranquilli, specialista di medicina sportiva -, dal motivo per cui il defibrillatore gli viene impiantato. Devono aver identificato una patologia, ma bisogna capire davvero cosa ha fermato il cuore di Eriksen. E serviranno anche test genetici». «Sulla concessione dell'idoneità in Italia siamo molto più attenti e severi» è il dubbio del professor Castellacci, medico della nazionale campione del mondo nel 2006 e oggi presidente dei medici del calcio. Il ricorso all'ICD è corretto, aggiunge, «direi un atto dovuto per chi ha avuto un'aritmia come la sua. Bisognerà capire bene quale è la patologia, ma andare in campo con un defibrillatore sottocutaneo espone a rischi. Una pallonata o un contrasto possono mettere fuori uso il meccanismo che con una scossa elettrica interviene in caso di arresto».

Le prime parole di Eriksen

Nuovi particolari sui momenti in cui Eriksen è 'resuscitato', grazie al defibrillatore di emergenza, sono stati rivelati da Jens Kleinefeld, il medico tedesco che lo ha soccorso. Quando ha riaperto gli occhi, questi gli ha chiesto «bene, sei tornato con noi?» e lui ha risposto «sì, sono tornato», e poi: «Accidenti, ho solo 29 anni». Eriksen, ricorda Castellacci, quando e se andrà alla visita per l'idoneità dovrà essere informato dei rischi. «Il calcio è questo: quattro minuti prima chiedevi 'sei tornato tra noì, un minuto dopo tutti si chiedono 'tornerà in campo?». La federazione danese ha fatto sapere che «dopo i vari esami ai quali è stato sottoposto Christian, si è deciso per l'intervento. L'ICD, una variante migliorata di un pacemaker, »è necessario dopo un infarto dovuto a disturbi del ritmo« del cuore. La decisione, presa dal cardiologo dell'ospedale dove è ricoverato Eriksen, »è stata accettata« dal giocatore e »confermata da specialisti nazionali e internazionali che consigliano lo stesso trattamento«. Come un pacemaker convenzionale, il dispositivo invia impulsi elettrici quando la frequenza cardiaca rallenta, ma è in grado di gestire anche ritmi troppo veloci.

Le parole di Simon Kjaer

Intanto l'Europeo continua e prima di Danimarca-Belgio il capitano Simon Kjaer, uno dei primi ad accorgersi del malore ed a soccorere il compagno, lo ha ricordato con un messaggio via social: «Sono stati giorni molto speciali in cui il calcio non era la cosa più importante. È stato uno shock che farà parte di me e di noi per sempre. La sola cosa che importa è che Christian stia bene. Andiamo in campo per lui, lo terremo sempre nei nostri cuori». Al 10' della partita (il numero di Eriksen) il pubblico gli ha dedicato un omaggio, che il centrocampista ha potuto ascoltare: il Rigshospitalet dista appena un chilometro in linea d'aria dal "Parken", lo stadio di Copenaghen.

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