L'ipotesi adesso sul tappeto è di ridurre l'Europa da 48 a 32 squadre. «Ma la cosa che sta più a cuore alle società di calcio è quella di equiparare i tornei delle varie confederazioni così da permettere ai giocatori di avere tutti lo stesso tempo di vacanza di quattro settimane». «Lo dico nell'interesse di tutti - ha aggiunto Agnelli - I giocatori sono eccezionali, ma non sono macchine. I giocatori di football sono come le auto di F1, se tu in realtà li utilizzi troppo, alla fine si rompono». Per questo motivo, Agnelli ha anche detto che sarebbe ideale limitare il potenziale numero massimo di partite per club a 43 a stagione: «Voglio essere sicuro che su questo punto saremo ascoltati bene quando metteremo mano al prossimo calendario internazionali».
PARTITE ALL'ESTERO
Ricordando che l'Italia ha già "esportato" la finale della Supercoppa nazionale, Agnelli ha sottolineato come l'idea sia «per tutti quella di raggiungere un’audience globale. Per questo viaggiamo durante l’estate verso l’Asia o gli Stati Uniti. L’importante però è che con la Uefa si trovi una soluzione comune per tutti e non ci si limiti a iniziative isolate». Apertura quindi alle gare di campionato giocate fuori dai confini nazionali, sul modello Liga, purché all'interno di un quadro europeo globale.
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