Ormai quella con Dzeko è diventata una partita a scacchi. Edin fa finta di nulla, invia messaggi pubblici a Mourinho («Questa è una piazza difficile, non potevano prendere uno migliore»), elogia sui social il rinnovo di Mkhitaryan e intanto si rilassa in vacanza con la famiglia al completo in Turchia, in un resort a cinque stelle. La Roma - che ha già deciso da tempo di privarsene per motivi legati al bilancio - rimane in silenzio. E all’apparente quiete si unisce Mourinho, prodigo di sms privati per Pellegrini e Zaniolo, di parole pubbliche per Spinazzola, Cristante e lo stesso Lorenzo, ma avaro di segnali verso il bosniaco. L’epilogo sembra scritto ma ad una condizione: ossia che il centravanti riceva in cambio il cartellino dal club. Ipotesi sulla quale Pinto frena (ne deriverebbe una minusvalenza di 1,8 milioni circa). Se ne parlerà nei prossimi giorni, quando il gm - rientrante dal Portogallo - farà un punto della situazione con l’agente Lucci (che dovrà discutere anche del destino di Florenzi, anch’esso lontano dalla Capitale a patto che la Roma non chieda più dei 9 milioni pattuiti con il Psg). Sia chiaro, nessuno vuole forzare la mano all’altro ma se il capitolo del bosniaco alla Roma è concluso, il calciatore vuole avere l’opportunità di restare in Italia. E farlo, non pesando nulla a livello di costi di cartellino al futuro club, lo agevolerebbe a tenersi stretto l’attuale ingaggio (7,5 milioni) per un paio di stagioni. Attualmente in serie A è soprattutto la Juventus che sta lavorando a fari spenti. L’idea è semplice (anche se non di facile attuazione): cedere Ronaldo (magari al Psg) e prendere Edin al quale poi affiancare un altro centravanti (Icardi?).
ALTERNATIVA VINICIUS
Uno scenario - quello della partenza di Dzeko - che prende quota anche perché a Trigoria rinnoveranno il prestito di Mayoral, rimandando eventualmente al prossimo anno il riscatto.