Dzeko rassegnato ad andare via dalla Roma: ma vuole farlo gratis

Dzeko rassegnato ad andare via dalla Roma: ma vuole farlo gratis
di Stefano Carina
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Lunedì 7 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 10:41

Ormai quella con Dzeko è diventata una partita a scacchi. Edin fa finta di nulla, invia messaggi pubblici a Mourinho («Questa è una piazza difficile, non potevano prendere uno migliore»), elogia sui social il rinnovo di Mkhitaryan e intanto si rilassa in vacanza con la famiglia al completo in Turchia, in un resort a cinque stelle. La Roma - che ha già deciso da tempo di privarsene per motivi legati al bilancio - rimane in silenzio. E all’apparente quiete si unisce Mourinho, prodigo di sms privati per Pellegrini e Zaniolo, di parole pubbliche per Spinazzola, Cristante e lo stesso Lorenzo, ma avaro di segnali verso il bosniaco. L’epilogo sembra scritto ma ad una condizione: ossia che il centravanti riceva in cambio il cartellino dal club. Ipotesi sulla quale Pinto frena (ne deriverebbe una minusvalenza di 1,8 milioni circa). Se ne parlerà nei prossimi giorni, quando il gm - rientrante dal Portogallo - farà un punto della situazione con l’agente Lucci (che dovrà discutere anche del destino di Florenzi, anch’esso lontano dalla Capitale a patto che la Roma non chieda più dei 9 milioni pattuiti con il Psg). Sia chiaro, nessuno vuole forzare la mano all’altro ma se il capitolo del bosniaco alla Roma è concluso, il calciatore vuole avere l’opportunità di restare in Italia. E farlo, non pesando nulla a livello di costi di cartellino al futuro club, lo agevolerebbe a tenersi stretto l’attuale ingaggio (7,5 milioni) per un paio di stagioni. Attualmente in serie A è soprattutto la Juventus che sta lavorando a fari spenti. L’idea è semplice (anche se non di facile attuazione): cedere Ronaldo (magari al Psg) e prendere Edin al quale poi affiancare un altro centravanti (Icardi?). 

ALTERNATIVA VINICIUS 
Uno scenario - quello della partenza di Dzeko - che prende quota anche perché a Trigoria rinnoveranno il prestito di Mayoral, rimandando eventualmente al prossimo anno il riscatto.

Borja centravanti di scorta ma la ricerca del titolare continua. Il Torino una decina di giorni fa ha rimandato al mittente l’offerta di 15 milioni per Belotti. Nell’ambiente granata è stata definita «irricevibile». Nonostante il solo anno di contratto (scade nel 2022), Cairo continua a chiederne 30. Cifra destinata a scendere (e non poco) se il Gallo non dovesse ritagliarsi un ruolo di primo piano all’Europeo. Postilla sull’azzurro: se si muove da Torino è per giocare. E dunque anche questo tassello, spinge la Roma a cedere Dzeko. Mou, chiaramente, guarda anche altro. E grazie agli uffici di Mendes, sta proponendo Carlos Vinicius, con il quale ha lavorato insieme al Tottenham (10 gol, soprattutto nelle coppe, e 3 assist). La conferma ieri è arrivata anche dal Brasile, dove il ragazzo sta trascorrendo le vacanze. Gli Spurs non hanno esercitato il diritto di riscatto (fissato a 45 milioni) e il proprietario del cartellino è tornato ad essere il Benfica con il quale - prima della parentesi a Londra - ha segnato 22 reti e servito 13 assist. Ex Napoli, dove però veniva schierato come seconda punta nonostante una fisicità importante (alto 190 centimetri), è destinato a partire ancora. Il feeling con il tecnico Jorge Jesus non è scattato: Pinto è alla finestra. Il brasiliano (che fa parte della Gestifute) è l’alternativa a Belotti, anche se guadagna (3,5 milioni contro 2) e costa (a meno di un prestito) qualcosa in più del granata. La Roma fa i suoi conti. Consapevole che oltre ai dati non confortanti della trimestrale (-108 milioni nei primi 9 mesi di esercizio), anche il prossimo anno non potrà avvalersi - almeno inizialmente - degli introiti derivanti dagli abbonamenti. Che ultimamente incidevano circa il 3,5% sul fatturato del club. 

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