Dzeko, il separato in casa: la Roma lo mette sul mercato. Arriva El Shaarawy

Dzeko, il separato in casa: la Roma lo mette sul mercato. Arriva El Shaarawy
di Stefano Carina
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Sabato 23 Gennaio 2021, 07:30

A Dzeko come Gomez. L’analogia corre sul web e ha un suo fondamento. Perché la rottura tra Edin e Fonseca è molto simile a quella occorsa tra Gasperini e il Papu. Motivi diversi ma che scivolano entrambi sul piano comportamentale. C’è tuttavia una differenza lampante fra queste due situazioni. Dopo la spaccatura certificata a Bergamo, il presidente Percassi intervenì subito chiudendo il caso: «Del Papu se ne è già parlato abbastanza. L’argomento per me è chiuso. Punto. Gasperini? Resta a vita». Un modo netto, senza fronzoli, per scaricare l’argentino e difendere l’allenatore. A Trigoria, invece, tutto tace. Nessuno ha preso posizione pubblicamente. E questo silenzio genera un vuoto nel quale la Roma rischia di finire dentro. Perché Dzeko non è un calciatore qualunque. È il capitano, il cannoniere principe, il terzo goleador di sempre, il calciatore che guadagna di più (7,5 milioni) e nella rosa l’elemento - dopo Pellegrini - con maggiore militanza (dal 2015). 
SILENZIO
La palla passa ora alla società. Perché l’Atalanta, Gomez l’ha messo sul mercato. Della serie: o trova una sistemazione altrove oppure rimane in tribuna sino a giugno. E la Roma? La fantomatica contusione della quale soffre Dzeko quanto può protrarsi? A Trigoria sono chiamati a decidere. È chiaro che uno dei due è di troppo. Fonseca, se non accadranno cataclismi nelle prossime due partite con Spezia e Verona, dovrebbe concludere la stagione. A questo punto, gli scenari che si aprono sono soltanto due: 1) Le parti arrivano ad una tregua 2) Dzeko viene ceduto. Al netto delle smentite, questa era l’idea originaria della Roma già in estate, che aveva trovato il calciatore concorde. Poi il tira e molla su Milik, al quale si è aggiunta la telenovela per Suarez, ha cambiato scenari già definiti a tal punto che Edin, convinto il giorno dopo di trasferirsi alla Juventus, non giocò nel debutto in campionato a Verona. Il problema è che ad 8 giorni dal termine del mercato i tempi sono ristretti. Sia per cederlo che per trovare un eventuale sostituto. Tra l’altro, conoscendo la situazione che si è creata, la scadenza del contratto (2022) e l’età del calciatore (35 anni il 17 marzo), il gioco al ribasso è assicurato. Difficile poi trovare una soluzione che possa accontentare il bosniaco. L’estero sembra da escludere e in Italia le uniche due possibilità (Juventus e Inter), ieri off record rimandavano al mittente la tentazione a meno che l’attaccante non arrivasse in prestito: ipotesi difficile da praticare. Senza contare che in entrata servirebbe un sostituto. Che al momento si fatica a inquadrare se non anticipando l’investimento, già ipotizzato per la prossima estate. In Spagna hanno accostato lo svincolato Diego Costa che ha come agente Mendes, vicino a Pinto. Ma la politica dei Friedkin, sembra escludere in partenza la suggestione. 
TORNA IL FARAONE 
«Dubai, mi mancherai ma è tempo di andare».

Un messaggio, quello di El Shaarawy su Instagram, che è più di un ammissione. Il Faraone, liberatosi dallo Shangai, torna alla Roma. Il ragazzo è già nella capitale da ieri, quando nel pomeriggio ha svolto i tamponi al Campus Biomedico. Oggi è atteso invece a Villa Stuart dove svolgerà le visite mediche. Per lui è pronto un quadriennale. Come per Reyonolds. Pinto ha sorpassato al fotofinish la Juventus e attende l’ok ufficiale dei Dallas e del laterale. In uscita si prova a forzare la mano con Fazio e Jesus, non convocati contro lo Spezia. Per l’argentino c’è il Parma in pressing. 

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