Dzeko, il rientro da titolare dopo il Covid: lo aspetta il suo "amico" stadio

Dzeko, il rientro da titolare dopo il Covid: lo aspetta il suo "amico" stadio
di Stefano Carina
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Domenica 29 Novembre 2020, 09:30

Napoli-Roma è sì il confronto tra i due tecnici Fonseca e Gattuso ma anche quello fra i due attacchi. Che in assenza di Osimhen, vedono da un lato Dzeko, il gigante con i piedi di un trequartista e dall’altro i piccoletti di Gattuso capitanati da Insigne, con Mertens e Lozano (o Politano). Una sorta di Gulliver contro i lillipuziani in uno stadio che spesso e volentieri ha visto Edin non avere ostacoli, più o meno come il personaggio ideato da Jonathan Swift rompe le corde che lo legano al terreno mentre sta dormendo sul lido dell’isola immaginaria. Di illusorio e apparente però, quando si parla del bosniaco, c’è poco. Uscito dal tunnel del Covid-19 - che lo ha costretto a rimanere ai box 17 giorni e a saltare Genoa e Parma - Dzeko ha voglia campo. 
INCUBO COVID
Nella Roma che vola in campionato, per la prima volta non c’è la sua impronta. Si parla della difesa che non subisce reti, del trascinatore Pedro, della qualità e della vena prolifica di Mkhitaryan, della mediana che di partita in partita sale di tono, del momento d’oro vissuto da Spinazzola ma di Edin non c’è traccia. Per carità, è certamente un segnale positivo nell’ottica di Fonseca perché dimostra come la squadra sia realmente in crescita, potendo fare a meno anche di un pilastro come il centravanti.

Tuttavia Dzeko non è tipo da rimanere in disparte. Parliamo di un protagonista che porta in dote 109 reti in 230 partite, non certo di un comprimario. Per questo motivo la personale voglia di rivalsa, la volontà di lasciare il segno in una stagione sin qui anonima, fa ben sperare. Tra campionato e coppa ha segnato appena 3 volte: doppietta al Benevento e di testa al Milan, rete servita su un piatto d’argento dal clamoroso errore di Tatarusanu. Da quando è alla Roma, soltanto nel suo primo anno era partito così in sordina. All’epoca furono appena due i gol (Juventus e Leverkusen in Champions), paradossalmente più pesanti degli attuali. Soprattutto quello ai bianconeri, il primo (di una lunga serie) in maglia giallorossa, che regalò il successo per 2-1 e la prima corsa sotto la Curva Sud. Dopo la sgambatura di Cluj, utile soltanto per mettere minuti nelle gambe, Edin riparte da Napoli, da quello stadio che gli ha sempre portato fortuna. I 4 gol segnati agli azzurri in carriera, li ha siglati infatti al San Paolo. Due doppiette (8°giornata 2016-17 e 27°turno 2017-18) e altrettante vittorie: 3-1 e 4-2. Quattro gol di tutti i tipi: 2 di testa, uno di destro e l’altro di sinistro. Questa sera ci riprova. Fonseca lo aspetta. 

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