Dybala rebus, il futuro alla Roma è solo nelle sue mani: Paulo è felice e se resta l'ingaggio sale

Incontro a breve tra gli agenti e il club: la clausola per l’estero vale 12 milioni

Dybala rebus, il futuro alla Roma è solo nelle sue mani: Paulo è felice e se resta l'ingaggio sale
di Alessandro Angeloni
3 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Giugno 2023, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 07:25

dal nostro inviato BUDAPEST

Ha pianto come un bambino, come spinto dal senso di colpa, lì sul terreno della Puskas Arena, dopo la sconfitta ai rigori. C'era Matic, tra gli altri, a consolarlo e a fargli capire che «Paulo, that's football», questo è il calcio. Vallo a spiegare a uno come Dybala, che su due finali europee giocate, ne ha perse altrettante. È dura da accettare, è dura ripartire subito, infatti la Joya non riparte, quella di Budapest è stata la sua ultima tappa della stagione. Troppo stanco e ancora abbastanza acciaccato. L'unico premio stagionale di consolazione (si fa per dire) è il Mondiale vinto a dicembre, anche se non proprio da protagonista ma almeno in Qatar un rigore decisivo in finale è riuscito a calciarlo. Stavolta non ce l'ha fatta, ma no, non si senta in colpa. Paulo Dybala chiude il primo anno in giallorosso con diciassette reti, una serie interminabile di infortuni e la delusione di Budapest dopo aver firmato la rete dell'illusione. Lacrime, appunto. Inevitabili, come l'affetto che i tifosi della Roma gli hanno donato e che una finale persa non può danneggiare.

Mourinho e Friedkin, confronto al gelo: incontro per pianificare il futuro o per dirsi addio

OBIETTIVI FUTURI

E ora? No Champions no gioia per i Friedkin, altresì no Champions no Joya per la Roma? Tutto è ancora in ballo e le ferite sono troppo aperte per arrivare subito a una schiarita. Il futuro di Dybala è legato a quello di Mourinho, anche se il tecnico ha spiegato che il futuro è nelle mani dell'argentino. Paulo ha trent'anni e vuole vincere e quella Champions persa gli è rimasta sullo stomaco.

A Roma è felice, ma quella Coppa non c'è e Mou deve risolvere le sue cose con i Friedkin. Non c'è fretta per decidere e per capirlo oggi, le parti, ovvero i suoi agenti e il club, si sono già dati appuntamento: prima del rompete le righe, si farà un punto della situazione e si capiranno le intenzioni di Paulo, i suoi desideri e usciranno allo scoperto pure i corteggiatori, ingolositi dalla clausola (valevole solo quest'estate) inserita nel contratto con la Roma e un po' meno dallo storico degli infortuni che ha patito quest'anno. A preoccupare la Roma non è tanto la possibilità che Dybala possa liberarsi in Italia: in tal caso al club giallorosso basterebbe pareggiare l'offerta e trattenere l'argentino.

 

Diverso il discorso per l'estero: in questo caso oltre ad abbassarsi la soglia del lasciapassare (12 milioni), l'ultima parola spetterebbe all'attaccante con la società mera spettatrice. Qualora dovesse restare, invece, vedrebbe automaticamente il suo ingaggio lievitare da 4 a 6 milioni. Insomma, comunque vada sarà un successo, per l'argentino. Che ieri a mente fredda ha voluto ringraziare tifosi e squadra dopo la sconfitta con il Siviglia. «Fiero di NOI e Fiero di VOI, tutti i tifosi che ci hanno seguito fino a Budapest e chi ci ha supportato da casa e dall'Olimpico, a prescindere dall'esito, abbiamo dato il massimo! Giocare per questa squadra non è solo uno sport o un lavoro ma un ONORE. Abbiamo gioito insieme durante questo percorso ed anche pianto, lacrime di sofferenza che dimostrano il valore che abbiamo dato per questa gente. Forza Roma sempre». Anche una Joya può essere per sempre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA