Dybala torna a Torino contro la Juve, dopo 7 anni e 12 trofei prima da ex per Paulo

Mourinho tentato dal 3-5-2: Matic farà coppia con Cristante

Dybala torna a Torino contro la Juve, dopo 7 anni e 12 trofei prima da ex per Paulo
di Stefano Carina
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Mercoledì 24 Agosto 2022, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 14:09

«...E vedere di nascosto l'effetto che fa». No, non c'è nessun leone scappato dallo zoo comunale, come cantava Jannacci ormai 54 anni fa. E non ci sarà bisogno nemmeno di nascondersi per capire l'emozione che accompagnerà il ritorno di Dybala a Torino. Quella si è intuita già il giorno della presentazione a Trigoria con quel rispetto profuso nei confronti della sua ex squadra («Chiaramente non esulterò se dovessi segnare contro la Juventus») che ha fatto storcere il naso a chi è cresciuto a pane e Falcão. Altri tempi, altre squadre, probabilmente anche altri tifosi. L'avvicinamento al big match di sabato a Torino è diverso e vede la Roma guardare dall'alto in basso i bianconeri. Ok, siamo soltanto alla seconda giornata ma fa sempre un certo effetto. Tra l'altro se è vero che la Roma si presenterà a Torino priva di due perni come Zaniolo e Wijnaldum, la squadra appare già aver assimilato al secondo anno la filosofia del suo Vate in panchina.

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I due successi per 1-0 con Salernitana e Cremonese (che portano il totale, dall'arrivo di Mourinho, a 8) sono lì a confermarlo. Per un'estate a fantasticare sui magnifici 4 e alla fine a fare la differenza è la solidità difensiva con le reti risolutive di un centrocampista rimodellato mediano (Cristante) e di un difensore (Smalling). I gol arriveranno, come ha detto José, intanto l'importante è non prenderli. E l'esame di sabato è significativo. Oltre al tabù Juventus Stadium (12 ko e appena un successo, a porte chiuse e con i bianconeri già campioni d'Italia che schierarono le seconde linee) il match contro la squadra di Allegri potrebbe rivelarsi un importante crocevia stagionale.
PRIMO SIGILLO
Sabato la Roma si presenta all'appuntamento senza Zaniolo (lussazione alla spalla sinistra, 3-4 settimane di stop) e Wijnaldum (frattura composta della tibia destra; l'olandese ha l'arto ingessato e attende giovedì il consulto con il professor Ahlbäumer) ma comunque con Matic e Dybala in più e un Mkhitaryan in meno rispetto alla passata stagione.

Allegri paradossalmente se la passa peggio, senza Pogba, Di Maria, Chiesa e Szczesny. Parlare di occasione, conoscendo i trascorsi, è probabilmente eccessivo ma la possibilità di regalarsi qualcosa d'importante esiste. Per la Roma e anche per Dybala. L'argentino sta assimilando i carichi di lavoro studiati ad hoc per lui dal preparatore atletico Rapetti e nelle prime due uscite ufficiali è rimasto in campo 89 e 72 minuti. Quando si accende fa la differenza, come nel primo tempo di Salerno e nei primi 20 minuti all'Olimpico contro la Cremonese.

È chiaro, il suo gioco è fatto ancora di molte pause, atleticamente Paulo appare ancora indietro. Ma le intuizioni, l'uno contro uno, la facilità di saltare l'avversario e leggere l'azione, sono sempre quelle. Gli manca il gol, quello sì. E chissà che non possa arrivare proprio nella gara che attende di più. Poi, che esulti o meno, il popolo giallorosso se ne farà una ragione. Del resto 7 anni e 12 trofei non si cancellano in un attimo. Lo sa bene anche Bernardeschi: «Mi farà strano vedere Paulo con addosso un'altra maglia e come avversario della Juventus», ha confidato a Dazn. Ora, emozioni a parte, che Dybala possa giocare sulla stessa linea di Abraham (in un 3-5-2) oppure dietro l'inglese in coppia con Pellegrini, coperti alle spalle dalla diga Matic-Cristante, sono sottigliezze tattiche che Mourinho scioglierà in settimana. Da oggi a Trigoria si torna a fare sul serio. Ieri l'argentino ha trascorso la giornata con la compagna Oriana. Mattinata in palestra, con tanto di selfie pubblicato su Instagram, e poi un po' di svago, nell'attesa di trasferirsi a settembre nella villa di Casal Palocco (che fu di Veretout). L'ambientamento con Roma e la Roma procede spedito. Ora non resta che attendere la prima Joya.
 

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