Diritti tv, Lega-Infront: «Colpiti dalle tecnologie di Mediapro»

Diritti tv, Lega-Infront: «Colpiti dalle tecnologie di Mediapro»
di Redazione Sport
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Domenica 4 Febbraio 2018, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 00:19

La prima assemblea della Lega Serie A sotto il commissariamento di Giovanni Malagò andrà in scena domani alle 11 senza il presidente del Coni, impegnato in Corea del Sud per le Olimpiadi invernali. Attraverso i due vice commissari, l'avvocato Paolo Nicoletti e l'ex calciatore Bernardo Corradi, Malagò invierà un messaggio di saluto ai club, riuniti per affrontare il delicato tema dei diritti tv: domani è atteso un rilancio di MediaPro ma la partita resta aperta almeno fino a metà febbraio, con la possibilità di un nuovo bando. Intanto oggi Nicoletti, il dg della Lega Marco Brunelli, l'ad di Infront Luigi De Siervo, oltre ai responsabili di produzione e alcuni tecnici dell'advisor hanno visitato il quartier generale di MediaPro in Catalogna, osservando da vicino come l'agenzia spagnola che gestisce i diritti della Liga produce una partita, nello specifico il derby Espanyol-Barcellona. Di cui, come riportano i media spagnoli, non ha potuto trasmettere come al solito un'ampia sintesi l'emittente del governo della Catalogna, Tv3, perché non avrebbe pagato entro gennaio a MediaPro la seconda rata per estendere il contratto al 2019. Gli standard tecnologici di primo livello hanno colpito la spedizione italiana che, secondo quanto filtra, rientra a Milano con cauto ottimismo sul rilancio di MediaPro. Gli spagnoli entro domani a mezzogiorno dovranno presentare una nuova offerta, dopo la prima da 950 milioni di euro più royalties per il pacchetto con tutti i match del campionato, respinta una settimana fa dalla Lega, che punta a un miliardo e 50 milioni. MediaPro potrebbe avanzare due proposte economiche, valide fino al 16 febbraio: una aderente al bando, per la produzione delle singole partite del triennio 2018/21 da rivendere ai vari operatori di ogni piattaforma con gli stessi prezzi; e un'altra di sei anni per il canale tematico della Lega, rivendendo quindi non solo le partite ma anche altri contenuti. Se la Lega non dovesse assegnare i diritti tv a MediaPro, precederebbe lanciando un nuovo bando, che potrebbe rimettere in corsa Sky, Mediaset e altri operatori, allungando i tempi almeno fino a marzo.

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