UN CAPELLO IN COMUNE
Montella raggiunge Di Francesco a Roma e insieme arrivano allo scudetto del 2001. Entrambi hanno in comune un rapporto non troppo positivo con Capello, Eusebio di sicuro non ai livelli del suo compagno e amico. Una vita insieme, anche in ruoli diversi e sempre nella Roma. Perché Eusebio è stato anche team manager di Vincenzo, stagione 2005/2006. Inseparabili da separati, anche quando Montella ha cominciato ad allenare solo un anno dopo il suo fratello DiFra: l’ex aeroplanino ha avuto la possibilità di cominciare con la Roma, mentre Eusebio è partito dal Lanciano. Per certi versi, tutti e due sono partiti da casa, perché uno è romano adottato, l’altro è abruzzese.
LE SFIDE
Un derby strano e quella di domenica non sarà la prima volta si troveranno uno contro l’altro. E stavolta la partita è molto calda, perché Montella è obbligato a vincere e Di Francesco è destinato a farlo. Ma i due si vogliono bene e si studiano, senza imitarsi, ma hanno voglia di superarsi e poi magari andare a cena insieme per parlare anche del loro modo di vedere il pallone: Montella attua un calcio un po’ diverso dal suo amico romanista. Forse la rabbia che Vincenzo ha per non aver potuto allenare la Roma, Di Francesco l’ha avuta finché questa opportunità non gli è capitata davanti. E ora, la Roma, vuole tenersela stretta. Tra i due tutto è cominciato con un Lecce-Catania, novembre del 2011: esordio con vittoria per Vincenzino, primo scherzetto al suo fratello. Le partite giocate uno contro l’altro in campionato sono in tutto otto, lo score è a favore del tecnico del Milan, che ha il suo amico, oltre in quel Lecce-Catania, altre quattro volte: Sassuolo-Fiorentina 0-1 e 1-3 (dicembre 2013 e febbraio 2014), Milan-Sassuolo 4-3 (ottobre 2016) e Sassuolo-Milan 0-1 (febbraio 2017. A Di Francesco resta il successo del maggio 2014 (Fiorentina-Sassuolo 3-4) e di dicembre 2015 per 3-1 (Sampdoria-Sassuolo) e due pareggi Fiorentina-Sassuolo e Sassuolo Sampdoria (settembre 2014 e aprile 2016), entrambe finite 0-0. Di Francesco doveva sostituire Montella a Firenze e c’è stata anche la possibilità di andare alla Sampdoria.
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