Calcioscommese, Delrio «Lo sport è vittima
non ha bisogno di chiedere scusa»

Calcioscommese, Delrio «Lo sport è vittima non ha bisogno di chiedere scusa»
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Giovedì 19 Dicembre 2013, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 18:24
Sono contento per la decisione raggiunta ieri sulla procura generale. Una decisione importante e opportuna. Siamo molto orgogliosi dello sport italiano. Sono le parole del ministro degli Affari regionali, delle Autonomie e Sport, Graziano Delrio che torna sulla riforma della giustizia sportiva in occasione della Cerimonia di premiazione dei Collari d'oro presso il Salone d'onore del Coni a Roma. «Auguri a chi promuove lo sport dal livello di base al professionismo. Sono i primi offesi dagli scandali e dalla corruzione. Non è il mondo dello sport che deve chiedere scusa ma è lui il primo che ne è danneggiato», conclude il ministro.



Nello stesso contesto, anche il presidente del Coni esprime la sua opinione sull’inchiesta di Cremona. «Voglio capire bene perchè ad oggi la situazione non mi sembra molto chiara. Che ci sia un fenomeno di illegalità, come avviene per tanti altri ambiti, è un dato di fatto ma aspettiamo a capire quali sono le responsabilità, se ce ne sono. Non si può assolutamente giudicare, nè sentenziare nessuno se non ci sono prove o sentenze. Il ricorso della Roma sulla chiusura delle curve? «Ha fatto benissimo. Anche perchè è chiaro che tutto si fonda sulla base di un referto, e questo referto bisogna capire bene cosa hanno sentito e cosa è stato detto. Mi sembra che non ci sia proprio univocità di giudizio».



Ecco infine il parere di Gianni Petrucci, ex numero uno dello sport italiano. «Quando ci sono questi episodi tutti attaccano il calcio, ai tempi di Gesù si parlava di Barabba libero, ma poi tutti vogliono entrare nel mondo del calcio, anche se esso è messo all'indice», le parole dell’attuale presidente della Fip. «Il basket, la pallavolo e il calcio hanno difficoltà diverse - spiega l'ex numero uno del Coni, ricevendo stamane il Collare d'Oro al merito sportivo - non tutte le federazioni sono uguali. Come si può paragonare una federazione così alle altre? Se il calcio copre il 90% delle pagine dei quotidiani e tutti vogliono investirci ci sarà un motivo».
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