Roma, De Sanctis: «In campo il 30 agosto
Primo obiettivo è il campionato»

Roma, De Sanctis: «In campo il 30 agosto Primo obiettivo è il campionato»
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Domenica 3 Agosto 2014, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 16:50
Torner in campo a breve Morgan De Sanctis, portiere della Roma, dopo l'infortunio e l'operazione alla spalla. Lo ha detto lo stesso portiere della Roma, che dalla tournée Usa ha fatto sapere che «Il rientro, forse con qualche giorno di anticipo, avverrà presto. Mi ricompatterò e mi rimetterò insieme alla squadra prestissimo. Salvo imprevisti dell’ultima ora sarò a completa disposizione di Rudi Garcia il 30 agosto».



«Il mister ha parlato di gerarchie, con lui ho parlato spesso, la stima è frutto di quello che succede sul campo – aggiunge De Sanctis - Si parla di portieri che possono rappresentare una garanzia, finché lo fanno gli altri accetto qualunque tipo di discorso. Dal 30 agosto si ricomincerà a fare sul serio». Sulla nuova Roma nei primi test della tournée Usa, De Sanctis esprime giudizi positivi: «Siamo ben assortiti, se abbiamo da analizzare la struttura della rosa, questo mix tra giovani ed esperti è stato ben strutturato – spiega - Questo accade sia in difesa, che a centrocampo, che in attacco. La rosa è strutturata per le tre competizioni. E tutto questo ottimismo è frutto di un lavoro eccezionale dello scorso anno e che ha continuato ad esserci in estate. Necessariamente devono esserci sudore e umiltà. Non possiamo pensare di essere più forti di quel che siamo. Consapevoli dei nostri mezzi, ma la parola chiave è umiltà, con quella raggiungeremo risultati spero migliori dell’anno scorso».



A Skorupski sta dando «consigli - spiega - sinceramente pensare a lui come possibile titolare della Roma anche quest’anno è una cosa che ci sta per le sue qualità, ha l’opportunità di lavorare con Nanni, che è un ottimo preparatore, di stare in una squadra con dei campioni. Sono tutte cose che gli girano attorno e che lo rendono un privilegiato. Lui non deve farsi sfuggire questa opportunità, stare alla Roma a 23 anni con prospettive ti capita una volta nella vita».



Il primo obiettivo di quest'anno è, ovviamente, il campionato. «Bisogna cercare di migliorare rispetto all’anno scorso, abbiamo ottenuto 85 punti, molto probabilmente fare di più vorrebbe dire vincere il titolo, perché è quasi impensabile immaginare che una squadra possa fare più di 90 punti, succede raramente. La Champions League e la Coppa Italia sono obiettivi, per quanto riguarda l’Europa la Roma torna dopo 3 anni, quindi sinceramente non ci può essere altro obiettivo che passare il turno. Da questo punto di vista un po’ di chiarezza la potrò dare dopo i gruppi, bisognerà capire con chi ci giocheremo la qualificazione».



Alla domanda se la Roma sia la regina del mercato, De Sanctis precisa che si tratta di «un discorso parziale, la Roma a mio modesto avviso per il momento ha costruito una rosa adeguatissima a quel che dovrà essere la nostra stagione. Però il mercato chiude il 2 settembre, non è improbabile pensare che ci siano altri cambiamenti. Il bilancio si farà a mercato chiuso per quel che riguarda le chiacchiere, quello vero quando la squadra comincerà a giocare».



Per quanto riguarda la principale avversaria, la Juve, «È andato via chi non era più protagonista o non lo era stato costantemente - commenta De Sanctis - Antonio Conte, anche per opinione di chi lavorava con lui, è un elemento importantissimo. Però non canterei vittoria troppo presto, quello che poi conta sono i giocatori, quelli che scendono in campo. Dopo tre anni è anche fisiologico cambiare, considero la Juve una squadra che conserva un vantaggio rispetto alle altre. Fermo restando che per quanto svolto fino adesso qualcosa abbiamo rosicchiato, ma sono tutte cose che rimangono chiacchiere. Il campo dirà veramente cosa è successo durante questa fase e chi come sempre meriterà di vincere».



Il motto di quest'anno, comunque, per De Sanctis è fatto di tre concetti: «Umiltà, umiltà, umiltà. Attraverso queste cose riusciremo a rendere di nuovo orgogliosi i nostri tifosi».



Per il portiere della Roma, classe 1977, la carriera è agli sgoccioli: «Sono sicuramente nella parte terminale della mia carriera, tengo tantissimo a finire bene – ammette - La maggior parte delle energie è focalizzata alla stagione sportiva della Roma. Ho preso questo impegno, sono un consigliere AIC e se il processo democratico lo permetterà diventerò Consigliere Federale. Voglio capire se mi piacerà un ruolo dirigenziale, ma ora sono focalizzato sulla Roma e penserò a questo solo dopo il ritiro».



E a tale proposito, non può mancare un commento sul caso Tavecchio: «La situazione è chiarissima -dice - Io mi rifaccio anche alle parole di Ulivieri, quando una persona è inadeguata non lo è solo perché ha dei particolari demeriti. Lo è perché ha una storia che non ti permette di ricoprire certi incarichi. Se questo tipo di incarico è poi una necessità di cambiamento, di certo non può passare attraverso una figura di questo tipo. Con tutto il rispetto per Tavecchio e per quello che ha fatto nella LND, servirebbe qualcosa di diverso e noi lo abbiamo identificato in Albertini, può essere la figura giusta per cambiare. Chi nel 68% si riconosce nella candidatura di Tavecchio spero possa cambiare idea e prendere coscienza che la situazione migliore è quella di Demetrio. Ci sono altri 10 giorni, speriamo che il processo avvenga e sia completo l’11 agosto».
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