Azzurro De Rossi, è il mister futuro: sarà collaboratore di Mancini

Azzurro De Rossi, è il mister futuro: sarà collaboratore di Mancini
di Alessandro Angeloni
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Venerdì 19 Marzo 2021, 07:30

Nel 1992, Carlo Ancelotti, dopo aver smesso di giocare, è andato a studiare in Nazionale da Arrigo Sacchi, dopo averlo avuto come maestro al Milan. Il suo percorso azzurro è terminato poco prima dell’addio all’Italia del ct vice campione del mondo a Usa ‘94, accettando la proposta delle Reggiana (non essendo ancora in possesso del patentino per allenare, Carlo viene affiancato da Giorgio Ciaschini come suo tutor), anno 1995 e da lì, con le sue idee e muovendosi con le sue gambe, ha vinto quello che ha vinto, in Italia e in Europa. Quasi trent’anni dopo, tocca a Daniele De Rossi, intraprendere lo stesso percorso dell’ex romanista (come lui). Carlo la Roma non l’ha mai allenata, Daniele sogna di farlo e magari un giorno ci riuscirà. Ma per ora ha deciso di non gettarsi su avventure rischiose: lo aveva chiamato il Crotone, poi il Cagliari, per non parlare della Fiorentina, la prima ad aver pensato a lui ma De Rossi ha scelto di evitare certe realtà (il contrario di quello che ha fatto, con la Juve, il suo grande amico Andrea Pirlo), anche perché il corso da allenatore deve ancora terminarlo. La Nazionale è il punto di partenza, come collaboratore di Roberto Mancini, tecnico che De Rossi ha sempre stimato (e viceversa): Roberto lo voleva al City e pure in Nazionale aveva considerato l’ipotesi di convocarlo come calciatore negli ultimi mesi della sua carriera. 
SI COMINCIA DOMENICA
Coverciano diventa di nuovo la sua casa, da studente e praticante mister, dopo averla frequentata per tanti anni, chiudendo il discorso azzurro con 117 presenze (quarto nella classifica con più presenze alle spalle di Gigi Buffon, Fabio Cannavaro e Paolo Maldin) e 21 reti (secondo centrocampista più prolifico dopo Adolfo Baloncieri).

De Rossi entra come collaboratore, un ruolo da campo. Lì vuole stare, senza giacca e cravatta. Non manager, non dirigente, tecnico e basta. Daniele si affiancherà ai già presenti Chicco Evani, Attilio Lombardo, Giulio Nuciari e Fausto Salsano. Il suo contratto con la Nazionale scadrà al termine del prossimo Europeo e già domenica tornerà a varcare il cancello di Coverciano, storica sede del ritiro dell’Italia in vista degli incontri con Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania. L’ultima apparizione in azzurro, la maledetta sera di San Siro, contro la Svezia, quando disse addio al mondiale in Russia. De Rossi rientra dalla porta principale, come punto di riferimento per la giovane Italia del Mancio. Ritroverà alcuni suoi compagni di squadra della Roma, come Pellegrini, gente con cui ha vissuto i derby, vedi Immobile. «Sono orgoglioso di cominciare questa nuova carriera con la Nazionale e ringrazio sia il presidente Gravina che il ct Mancini per la fiducia e per l’opportunità. Sarà emozionante tornare a Coverciano, che per me vuol dire tornare a casa e ritrovare tanti ex compagni e tanti amici nello staff e nel gruppo, e non vedo l’ora. Lo farò con entusiasmo, ho ancora tanto da imparare, ma spero anche di poter dare una mano alla squadra». «Sono certo che saprà dare ai ragazzi un contributo importante e spero che questa esperienza possa essergli utile per il futuro», le parole di Mancini. Infine, il presidente Gravina. «Il suo legame indissolubile con la maglia azzurra è un valore aggiunto». Auguri. 

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