Neanche la superstizione della maglia aiuta la Roma contro il tabù Olimpico

Neanche la superstizione della maglia aiuta la Roma contro il tabù Olimpico
di Mimmo Ferretti
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Venerdì 20 Febbraio 2015, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 13:20
Maledizione dell'Olimpico? E, allora, giochiamo in trasferta. O meglio: giochiamo con la maglia da trasferta. Quella bianca con due strisce, una gialla e l'altra rossa, sistemate in diagonale. La maglia, tanto per capirci, dell'ultimo successo della squadra di Rudi Garcia, a Cagliari, con le reti di Ljajic e Paredes. Non era mai capitato, del resto, che la Roma proponesse all'Olimpico questa casacca dal neppur vago sapore vintage ma, evidentemente, dopo una serie infinita di pareggi si è tentata anche la carta della superstizione. Come non pensare che sia stata questa la molla scattata all'interno dello spogliatoio di Trigoria? Detto, fatto: completo bianco e via. E dopo ventidue minuti Roma in vantaggio, una cosa che negli ultimi tempi all'Olimpico era diventata una sorta di rarità, grazie al gol del suo Re d'Africa. Stai a vedere che 'sta maglia...



FUORI I CAPITANI

A giudicare da quanto accaduto all'inizio della ripresa, cioè Feyenoord di nuovo sul pari, anche lo scaramantico effetto maglia è svanito in fretta. Ma è mai possibile che la Roma non riesca più a non prendere gol? Solo il derelitto Parma nel recente passato non ha bucato la porta giallorossa, ma tutto questo non può e non deve essere motivo di vanto. Anzi. Dentro Keita e Doumbia, a seguire: fuori i due capitani Totti e De Rossi. Garcia, ma - l'ha detto lei mercoledì - nei momenti di difficoltà non servono quelli che giocano anche/soprattutto per la maglia? Già, ecco perché forse poi è entrato in scena Florenzi, un altro figlio di Roma e della Roma. Che, a dire il vero, ha provato a dare un senso alla partita ma che, alla fine, è uscito dal campo come tutti gli altri a testa bassa per l'ennesima mancata vittoria. Con la maglia bianca sudata, sì, ma senza il successo.



ANCORA FISCHI

E, allora, qui non si tratta tanto di maglia ma di chi sta dentro quella maglia. Anche la Roma vista ieri sera è sembratauna lontanissima parente di quella che in passato, specie all'Olimpico, devastava gli avversari. Oggi, ha ragione Florenzi, la Roma non fa più paura a nessuno: può indossare qualsiasi completo, ma non ne azzecca più una. E i tifosi continuano a fischiare: difficile dargli torto.