TORINO - «Se debutto in A sei la prima persona a cui voglio regalare la maglia». La promessa mai mantenuta da Daniel Guerini è una medaglia al petto di Massimo Bava, responsabile del settore giovanile del Toro, tra i primi a scommettere su quel ragazzino di grande talento, nelle giovanili granata.
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«Aveva qualità e doti incredibili, in Under 18 nella stessa partita segnò due gol su punizione, uno di destro e uno di sinistro, contro una squadra di Serie D. L’allenatore mi chiese se era destro o mancino, risposi che non lo sapeva nemmeno lui. Lo abbiamo coccolato, era lontano da casa e facevamo in modo che avesse contatti quotidiani con i genitori e non si sentisse mai solo. Eravamo attenti anche nelle piccole cose, alloggiava in convitto ma era spesso a casa di compagni che abitavamo a Torino, si faceva volere bene da tutti. Sarebbe potuto diventare un campione a Roma, aveva bisogno di tornare nella sua città, la cosa che più mi ha stupito è che già negli allievi e nei giovanissimi giocava a calcio».
Ancora increduli e sconvolti dal dolore il Presidente, gli uomini e le donne della Società Sportiva Lazio si stringono attorno alla famiglia del giovane Daniel Guerini 🙏 pic.twitter.com/SX7DrK5JBT
— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) March 24, 2021
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Il percorso di Daniel in granata è stato inarrestabile. «Avevo capito che sarebbe potuto diventare un calciatore vero, l’ho fatto firmare subito. Era un ragazzo solare, l’anno dopo lasciò Torino venne a trovarmi e mi chiese di tornare.