In finale, il ragazzo nigeriano che ha avuto un passato drammatico (perse il papà per un incidente stradale e la mamma in un attentato prima di arrivare su un barcone di fortuna in Italia nel settembre del 2016) ed è stato accolto come un figlio dal Grifone Gialloverde e in particolare dal Comando generale della Guardia di Finanza di Roma e da mister Gianluca Berruti. «A loro devo tutto e dedico questa vittoria. Ma voglio mandare un pensiero anche a mia sorella, ai miei amici e ai miei compagni di squadra». Il titolo vinto venerdì al Benito Stirpe ha un sapore speciale.
«Un’emozione indimenticabile, è il mio primo trionfo da quando sono in Italia. Ho capito subito dai primi allenamenti che questa era una squadra forte e che poteva farcela. Ho trovato un gruppo di ragazzi molto simpatici e si è creata una bella sintonia. Sono contento anche del mio rendimento: ho giocato quattro volte da titolare giocando molto bene soprattutto nei quarti di finale quando sono stato utilizzato da centrocampista. In finale sono subentrato, colpendo anche un palo, e poi è arrivato questo bellissimo successo». Dan Almajiri è già concentrato sul ritorno al campionato. «Voglio centrare la salvezza con il Grifone Gialloverde che è stato sempre nei miei pensieri anche in questi giorni: siamo in piena zona play out e dobbiamo dare il massimo».
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