Caso svastica, Croazia punita con un punto di penalizzazione e due gare a porte chiuse

Caso svastica, Croazia punita con un punto di penalizzazione e due gare a porte chiuse
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Giovedì 23 Luglio 2015, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 18:08
Un punto di penalizzazione in classifica, due gare della nazionale a porte chiuse e 100 mila euro di multa. Per quanto insista a dire che si tratta di una sanzione «severissima», «la più dura nella storia del calcio nazionale», in realtà la Federcalcio croata (Hns) può tirare un sospiro di sollievo. Per la svastica apparsa il 12 giugno scorso sull'erba dello stadio di Spalato, in Dalmazia, durante la partita contro l'Italia valida per le qualificazioni all'Euro 2016, la Commissione disciplinare della Uefa ha evitato una punizione drastica, che avrebbe avuto ripercussioni serie sulle
chance della nazionale guidata da Niko Kovac di giocare in Francia l'anno prossimo.

Un solo punto di penalità consente infatti alla Croazia di restare prima in classifica nel gruppo H, con 13 punti, seguita dall'Italia con 12 e dalla Norvegia con 10. È vero, la Federcalcio di Zagabria dovrà sborsare 100 mila euro di multa, e subirà un ulteriore danno finanziario con l'obbligo di giocare le due successive partite della nazionale a porte chiuse, ma tutto questo è molto meno rispetto alle previsioni di stangate ben più pesanti circolate nella capitale.

Solo qualche giorno fa Davor Suker, presidente della Hns, non escludeva un'esclusione dagli Europei, ricordano come la svastica di Spalato fosse un terzo «evento di stampo razzista» in poco tempo, dopo il lancio sul terreno di gioco lo scorso novembre a Milano di petardi e fumogeni e i cori razzisti dei tifosi croati, ripetutisi poi a marzo a Zagabria durante la partita contro la Norvegia. La stampa croata in verità era meno pessimista, anche se prevedeva da un minimo di tre fino a sei punti di penalizzazione.

Che la punizione non sarebbe stata simbolica era chiaro a tutti, ma sembra che la Uefa abbia dato ragione a coloro che si sono dati da fare per spiegare che proprio una punizione drastica, con conseguenze pesanti, era quello che speravano che gli autori del simbolo nazista. Tra questi in primo luogo il premier Zoran Milanovic, che in una lettera aperta ha cercato di spiegare a Michel Platini che la svastica era di fatto un attacco contro la Federcalcio a causa di uno scontro intestino tra una parte dei tifosi e i dirigenti del calcio croato. «Sanzioni ci dovranno essere» - supplicava Milanovic - ma una sanzione drastica che avrebbe messo a repentaglio il successo finora ottenuto nelle qualificazioni o che avrebbe escluso del tutto la nazionale croata dal campionato europeo, «gioverebbe solamente a chi ha voluto danneggiare il calcio croato e sarebbe una tragedia per la nazionale».

Dopo che l'Uefa oggi ha messo fine alla nervosa attesa della Croazia sulla sua sorte agli Europei, rimane però ancora un mistero da risolvere. Nonostante il susseguirsi delle dichiarazioni dei politici e della polizia «sulle ampie e intense indagini», non sono ancora noti gli autori della svastica, nè i loro veri motivi. Finora è stato solamente diffuso un breve video del circuito di telecamere di sorveglianza dello stadio, dove si vedono due giovani col viso coperto che nella notte prima della partita saltano il recinto di uno degli ingressi allo stadio. La polizia ha lanciato un
appello chiedendo aiuto a chiunque possa riconoscere i due, ma finora non ci sono state segnalazioni.