Da trequartista a difensore: la parabola di Cristante, l’uomo per tutti i ruoli

Da trequartista a difensore: la parabola di Cristante, l’uomo per tutti i ruoli
di Stefano Carina
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Domenica 22 Novembre 2020, 09:30

È l’unico ballottaggio della vigilia: Cristante-Jesus. Magari anomalo ma tant’è. E non è un caso che questa sia stata la sola domanda alla quale Fonseca non ha voluto rispondere alla vigilia. Lo spauracchio è uno: Gervinho. La riflessione invece è duplice: meglio sacrificare il palleggio inserendo il difensore brasiliano che sulla corsa può (a fatica) tener testa all’ex compagno di squadra oppure optare per Ibanez e garantirsi un centrocampista in più nel fraseggio da dietro? Paulo riflette. Alla fine dovrebbe giocare Cristante, pur con la consapevolezze che l’esperimento con l’ex Atalanta terzo centrale, non sempre ha dato i frutti sperati. A tal punto che dopo il debutto a Verona, Bryan sia in campionato che in Europa League ha giocato costantemente in coppia con uno dei due mediani. Tuttavia le assenze forzate dell’inglese (intossicazione alimentare), Kumbulla e Fazio (Covid) inducono al sacrificio. Cristante è pronto. Tra l’altro giocando dall’inizio, indosserebbe anche la fascia di capitano. Mancando Dzeko e Pellegrini, i gradi toccano a lui, come già accaduto in Europa. 
ATIPICO 
«Non è il mio ruolo ma mi adatto», le parole di Bryan dopo il match con il Verona (che ieri intanto ha ufficializzato come direttore operativo l’ex segretario giallorosso Longo).

Inutile girarci intorno, quella posizione non lo fa impazzire. Non potrebbe essere altrimenti. Rilanciato da Gasperini come trequartista e capace di segnare 15 reti in 59 gare (coppe comprese), ora si ritrova a fare il difensore. Certamente in modo atipico ma sempre a 70 metri dalla porta avversaria è costretto a giocare. Un’involuzione che sta rischiando di fargli perdere l’Europeo, al netto del gol in amichevole contro la Moldavia, gara nella quale ha avuto l’onore di indossare per uno spezzone anche la fascia di capitano. Fonseca ne è consapevole ma il modulo a tre regala una sicurezza alla squadra difficile da barattare. Che poi basterebbe avanzare Cristante di una decina di metri, abbassare i due esterni e allargare il tridente offensivo, per cambiare in corsa il 3-4-2-1 in un 4-3-3 che verosimilmente farebbe giocare tutti nelle proprie posizioni. E non è detto che oggi in partita, situazioni analoghe non possano presentarsi. Anche se Liverani gioca di partenza con il 3-5-2 che spesso si tramuta in 5-3-2. E Paulo ama schierarsi a specchio con l’avversario. 

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