Le Regioni riaprono gli stadi. Zingaretti: ma l'Olimpico no

Le Regioni riaprono gli stadi. Zingaretti: ma l'Olimpico no
di Emiliano Bernardini e Francesco Malfetano
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Venerdì 25 Settembre 2020, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 08:26

Se la Conferenza delle Regioni apre, il ministro della Salute richiude. Se Figc e Lega di serie A spingono (puntano al 40%), il Lazio di Nicola Zingaretti oppone. Se il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ci prova, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri fa un passo indietro. E se i tifosi sperano di lasciare presto il divano, il Cts si prepara a tenerli ancora qualche mese davanti ai televisori. Proprio come immagina di fare con un'ulteriore proroga dello stato d'emergenza.

Serie A, mille spettatori all'Olimpico per Roma-Juve e Lazio-Inter: Zingaretti firma l'ordinanza

Per ora però, a tenere banco è la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza proposta dalle Regioni. Il motivo? I numeri non tornano. Al di là di tutte le procedure previste dal protocollo in arrivo oggi al Comitato Tecnico Scientifico relative a ingresso, permanenza e uscita degli spettatori dagli impianti sportivi, accalcare 17 mila tifosi dentro lo Stadio Olimpico, ad esempio, «È una follia». Lo sostiene il Cts che quindi si prepara già a rimbalzare la proposta fornendo un parere negativo al governo, e lo sostiene anche il governatore della Regione Lazio: «Ritengo sbagliato oggi - ha dichiarato Zingaretti - anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza». Non a caso ieri mattina il delegato laziale che presenziava alla Conferenza, l'ha abbandonata prima che questa fosse conclusa.

Sileri: «Si può pensare di riaprire Olimpico con 25.000 spettatori»

«Non c'entra niente lo sport o il calcio - ha aggiunto il segretario del Pd - ma mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza». Spente sul nascere quindi tutte le ipotesi avanzate per i prossimi weekend calcistici che avevano infiammato i tifosi della Capitale. Tanto per Roma-Juve di domenica sera, quanto per Lazio-Inter del 4 ottobre, il limite di spettatori ammessi resta quello già definito: mille. Sarà aperta solo la tribuna Monte Mario e nessun tagliando sarà messo in vendita. Solo omaggi per gli sponsor e iniziative benefiche come l'invito per gli operatori sanitari che hanno combattuto il Covid. La soglia dei mille peraltro al momento è l'unica accettabile per Roberto Speranza. Prudente tra i prudenti sulle riaperture, Speranza ha richiamato all'ordine il viceministro Pierpaolo Sileri che mercoledì aveva rilanciato parlando di raggiungere il 33% di capienza negli stadi.
 

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Una posizione che, ieri, dopo una giornata che dicono difficile dalle parti del Lungotevere, Sileri ha precisato: «Ho detto che il massimo a cui posso pensare per l'Olimpico è un terzo della capienza. Il massimo, al quale arrivare gradualmente». E proprio quella della gradualità, potrebbe essere la chiave giusta. Dopo il parere negativo del Cts dato per scontato, Regioni, Figc e Lega chiederanno al governo di cercare un punto di incontro attorno al 10-15%. Una mediazione utile anche ad evitare che alcune Regioni possano tentare la fuga in avanti. Prove tecniche per una terza via che torneranno utili a breve per la prossima proroga dello stato d'emergenza. Più che un rinnovo come accaduto a luglio, l'esecutivo sta infatti pensando di scorporare le singole misure e garantirle con provvedimenti ad hoc. Dallo smart working alle mascherine, dai poteri del Commissario Domenico Arcuri, fino a quelli di Cts e Protezione Civile, tutto finirà sul tavolo per evitare polemiche.

INGRESSI E DATE
Polemiche che si cercherà di rimandare il più possibile anche sugli stadi. La certezza è che per ora i cancelli si apriranno solo ai mille e a scegliere le modalità, come per Roma e Lazio, saranno le società. Il Benevento ad esempio sta pensando di far entrare i suoi abbonati, su prenotazione, per la sfida con l'Inter del 30 settembre. Sembra difficile infatti che anche la terza giornata possa avere un numero superiore di spettatori. Per avere novità bisognerà aspettare il nuovo Dpcm. La data resta quella del 17-18 ottobre. Quarto turno di serie A che ha in programma il derby di Milano. Il banco di prova potrebbero essere le gare della Nazionale (anche se serve l'ok della Uefa che dovrà valutare l'esperimento di ieri in Supercoppa a Budapest). In particolar modo la Figc vorrebbe il pubblico per Italia-Olanda del 14 ottobre che si giocherà a Bergamo. Sarebbe un perfetto segnale di normalizzazione.
 

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