L’INTRUSA
L’intrusa Atalanta va come un treno, pare quasi inarrestabile. Il Milan, al momento quarto, barcolla ma non molla: va via Higuain, arriva Piatek, si fa male un giocatore a partita, ma poi vince a Genova e rieccola in zona premio. La Lazio si è sgonfiata a Napoli, e ha subito in due giorni un doppio scavalco, e vive oggi l’incubo dello scorso anno: pagare gli errori arbitrali. Questo - al di là se sia vero o meno, è un punto di vista che noi rispettiamo - rischia di distogliere l’attenzione dall’aspetto tecnico: la Lazio non è dominante come nello scorso campionato. Quest’anno c’è qualche problema tattico in più e qualche errore arbitrale in meno rispetto alla scorsa annata, terminata a sprintare con l’Inter fino all’ultimo respiro. Ma la squadra di Inzaghi è lì, con il quarto posto a portata di mano. Da qui al derby (il calendario delle candidate al posto Champions è qui sopra, ndr), cinque partite che potranno ritirarla su: Juve, Frosinone, Empoli, Genoa e Udinese. Mentre la Roma, ha subito lo scontro diretto con l’Atalanta e poi quello con il Milan, quindi Chievo, Bologna e Frosinone.
L’ALTALENA
Pesando ai due percorsi, si intuisce che la sfida per il quarto posto, a meno di disastri, sarà punto a punto almeno fino al derby, ovvero il 2 marzo. In agguato altre altalene. Le due società non sembrano troppo intenzionate a rinforzarsi in questo finale di calcio mercato, ma la Roma in questa fase sembra più lanciata rispetto ai biancocelesti. Sembra aver ritrovato uno spirito di gruppo, che prima mancava: potrebbero incidere - come sempre - gli impegni di coppa, Milan e Atalanta sono esenti. La Roma non ha un bomber, la Lazio sì, Immobile, e ce l’ha anche l’Atalanta, Zapata. Il Milan lo cerca in Piatek: sostituire l’Higuain degli ultimi numeri (appena 6 gol in campionato contro le 13 del polacco) sarà semplice, sostituire il suo peso specifico, no. Di Francesco aspetta il risveglio di Dzeko, che sotto porta ha lasciato a desiderare, solo due reti a ogg, e spera in Schcik, che però ha segnato solo due reti e ormai non possiamo nemmeno dire che abbia giocato poco. Sta a loro riportare la Roma al quarto posto, e dai quei giovani bravi e promettenti: Zaniolo, Pellegrini, Cristante. Tutti belli, tutti futuri azzurri. Ma se non si va in Champions sono dolori. Per tutti, tranne una.
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