Serie A, il lavoro oscuro del fronte del no alla ripresa capitanato dall'Inter

Serie A, il lavoro oscuro del fronte del no alla ripresa capitanato dall'Inter
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 10:50
“La prossima riunione della Lega A potrebbe riservare una sorpresa: la maggioranza dei club potrebbe chiederci di sospendere questa stagione e prepararsi per il prossimo campionato" queste le parole del ministro Spadafora ospite di Ominibus su La7. Verità o semplice strategia. La Lega ha convocato per il primo maggio un’assemblea straordinaria dove il punto principale all’ordine del giorno riguarda i diritti tv. Si parla della sesta rata e degli eventuali scostamenti nelle graduatorie previste dalla legge Melandri. E del campionato!? Se ne parlerà. Perché il fronte del no ha lavorato sotto traccia e ha trovato nuova forza. Ambasciatrice di questa cordata è l’Inter. Sotto la spinta del suo tecnico Conte che non vuole ripartire, il dg Marotta ha laborato in due direzioni: 1) ha parlato con i tecnici di governo, 2) ha fatto crescere i contrari in seno all’assemblea. Tutto questo senza mai esporsi pubblicamente. A sostenerla in questa crociata c’è anche la Juve. I bianconeri da abili politici non si sono mai espressi per il no ma di fatto lo dimostrano con i comportamenti. Ieri anche De Ligt ha lasciato Torino. Sono 9 gli juventini fuori dall’Italia. E poi c’è il caso Dybala positivo al quarto tampone consecutivo. A portare avanti questo partito c’è Cairo presidente del Toro da sempre per lo stop. Con lui il vulcanico Cellino del Brescia e Ferrero della Samp. E gli altri? Il Milan resta in posizione d’attesa, uno stop non sarebbe visto come un dramma alla luce degli stipendi onerosi (vedi Ibra) da pagare. A proposito quando torna lo svedese? Le piccole restano in silenzio. È un gioco che rischia di scottarle. Diverse (Spal, Verona e Sassuolo) fermare il campionato non creerebbe tutto questo danno. Già, ma allora ci si chiede che senso ha quel documento prodotto dagli stessi 20 presidenti di A secondo cui in caso di fine anticipata 10 club sono a rischio fallimento?
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