Stop anche agli allenamenti, la Lazio e tre quarti di serie A in ferie forzate

Simone Inzaghi (foto Rosi)
di Alberto Abbate
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Marzo 2020, 09:30
È un Ciro mancino. Proprio adesso che aveva superato se stesso e convinto il ct Mancini in azzurro. Con l’eventuale blocco definitivo del campionato e le ombre sull’Europeo, pure la gloria d’Immobile è a repentaglio. Lui ha sempre pensato al bene collettivo della Lazio, ma insieme al sogno scudetto ci sono in ballo pure i suoi personali record. Ieri era amareggiato a Formello, quando è stata comunicata a lui e ai compagni la scelta d’interrompere almeno sino a domenica le sedute d’allenamento. Viene prima la salute del calcio, è tutto vero, ma Immobile rischia di perdere la Scarpa d’oro. Se la Serie A dovesse interrompersi per sempre adesso, con 27 reti Ciro si laureerebbe sì capocannoniere italiano davanti a Ronaldo (21) e Lukaku (17), ma non potrebbe più battere il primato storico d’Higuain (36 reti) né conservare la vetta (a 54 punti) nel conteggio europeo. Lewandovski, a quota 50, gli sta dietro, Ciro però in questo mese avrebbe potuto approfittare a suon di gol del suo infortunio. Invece no. E sino al 3 aprile, gli inseguitori (Werner del Lipsia e Haaland a 42, Messi e Mbappé a 36) potranno pure accorciare il distacco, così non è giusto. 
ALLENAMENTI
Inzaghi, d’accordo con lo staff medico e Lotito, ieri ha sciolto le righe dando i compiti a casa per il gruppo (mantenimento fisico), ma il bomber è rimasto ad allenarsi da solo col preparatore Ripert nel centro sportivo. Doveva scrollarsi la rabbia di dosso anche se in serata su Instagram rivela: «Campionato annullato? Ho paura per quello che sta succedendo, il resto passa in secondo piano». La Uefa dovrebbe fare qualcosa anche su questo, senza aspettare che sia il terribile Coronavirus (e l’eventuale stop delle altre leghe) a garantire un equo trattamento. Invece Juve, Atalanta, Inter e Roma continuano a disputare Europa League e Champions, non potranno dunque sospendere gli allenamenti a circuito chiuso. L’Associazione Italiana calciatori ha chiesto a tutte le società d’interrompere le sedute. Oltre alla Lazio, si sono subito adeguate Milan e Fiorentina e tante altre formazioni di A, ma non hanno accolto in Figc la proposta di considerare questa pausa come un periodo di 10 giorni di ferie. Non hanno aderito ancora nemmeno al blocco della attività di training, Lecce e Torino. Nei prossimi il consiglio di Lega dovrà stabilire un comune atteggiamento. Soprattutto in caso di discorso prolungato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA