LE DATE
«Rispetteremo qualsiasi decisione. La stagione dovrebbe terminare il 30 giugno, ma se si dovrà andare oltre parleremo con tutti i nostri partner e troveremo una soluzione. Far riprendere la stagione è la sola possibilità di sopravvivenza per molti club», ha concluso Seifert. Questo perché i soldi delle televisioni sono garantiti proprio fino al 30 giugno, come ha fatto sapere la Lega tedesca: si tratta di circa 300 milioni di euro che eviterebbero le crisi di liquidità. Da ricordare che la Bundesliga è ferma dal 13 marzo, dalla 25ª giornata. In Germania la prossima tappa è quella del 30 aprile, quando si riunirà il governo per discutere se riprendere o meno il campionato. L’ultima parola spetta alla cancelliera Angela Merkel. Il calcio tedesco aspetta il via libera: punta a un «rischio di salute sostenibile perché il 100% di sicurezza non potrà essere garantito». Il numero delle persone ammesse saranno 98 tra campo e spazi interni, 115 in tribuna, fino a 109 nell’area esterna (totale di 322). Inoltre, i giocatori verrebbero sottoposti a test anche il giorno prima della partita: ne sono previsti circa 20mila - ovvero lo 0,4% della capacità esistente in Germania - con una spesa di oltre due milioni di euro (stipulato un accordo con cinque associazioni di laboratori).
LE ALTRE
Le altre federazioni non restano a guardare. In Spagna i calciatori potrebbero iniziare a sottoporsi a test di screening del Coronavirus dal 28 aprile. Secondo la stampa iberica, il ritorno degli allenamenti potrebbe essere il 4 maggio, prima di una possibile ripresa delle competizioni a fine maggio o inizio giugno. Ma anche per la Liga tutto resta sospeso alla decisione delle autorità sanitarie. Il 13 giugno è, invece, la data pesa in considerazione per la ripresa della Premier, con al massimo 400 persone negli stadi (dal 18 maggio gli allenamenti). Infine, la Francia: la Ligue 1 potrebbe riprendere il 17 giugno, ma anche qui l’ultima parola spetta al governo.
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