«Quando sono giunto in aereo a Belgrado sono stato sottoposto a un nuovo test, che è risultato di nuovo negativo. Purtroppo alcune persone hanno svolto il proprio lavoro in modo poco professionale, non dandomi istruzioni precise sul comportamento in autoisolamento», ha detto il giovane calciatore, secondo cui in Spagna vigono altre regole. «Lì potevo andare in farmacia e al supermercato, qui invece no. Mi scuso con tutti se in qualche modo sono stato una minaccia (di infezione), e spero che tutti insieme riusciremo a sconfiggere tutto questo. Appoggio alla Serbia e stiamo insieme», ha concluso Jovic.
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