Calciomercato, con la crisi comprare sarà difficile quanto vendere

Calciomercato, con la crisi comprare sarà difficile quanto vendere
di Eleonora Trotta
3 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Aprile 2020, 07:30
I prezzi calmierati, gli scambi in aumento e gli stipendi rivisti al ribasso. Ma anche tante occasioni per i club impegnati nelle Coppe, più liberi di operare dopo l’allentamento del Fair play finanziario deciso dalla Uefa. Il calciomercato ai tempi dell’emergenza coronavirus si rinnova costantemente. E in attesa di conoscere le date sulla prossima e inedita sessione, continua a registrare esigenze e necessità dei protagonisti al tavolo degli affari. Le big d’Europa guardano così in casa dei club in difficoltà per strappare i talenti alle migliori condizioni economiche, senza tuttavia distogliere lo sguardo dalle vicende delle grandi di Spagna. Ad esempio a Madrid il presidente Perez si prepara all’attesa rivoluzione, programmata già prima dell’emergenza coronavirus, e che coinvolge tanti calciatori monitorati dalla serie A come James Rodriguez, Modric (intenzionato però a restare), Marcelo, Lucas Vazquez e Mariano Diaz. E se il il club di Florentino, per merito anche di una politica di contenimento dei costi, riuscirà a tenere botta, lo stesso non si può dire del Barcellona. 

CRISI BLAUGRANA
Il Barça paga infatti un monte ingaggi da 427 milioni e l’esigenza, comunicata con largo anticipo, di incassare con le cessioni circa 120 milioni di euro entro giugno. Così, i blaugrana sono stati costretti a forzare la mano per la riduzione degli stipendi di Messi e company e, nel contempo, a studiare una nuova politica sull’abbattimento dei costi. Una spending review che interessa da vicino Griezmann (messo in vendita) e ter Stegen: al momento, i blaugrana non vogliono concedere al tedesco un super aumento salariale per il prolungamento. Anche l’Inter paga le difficoltà dei catalani. E il caso Lautaro Martinez ne è una concreta testimonianza. Come è noto, l’attaccante argentino è molto stuzzicato dall’idea di raggiungere presto Messi, tanto che ha chiesto al suo agente di conservare un filo diretto con il Barcellona. Ma al momento c’è distanza tra i club: i nerazzurri non vogliono scontare la clausola da 110 milioni di euro con l’inserimento di tre-quattro giocatori. Decisamente più in discesa l’affare tra Inter e Verona per Kumbulla. Sul tavolo una formula conveniente per entrambi: cash, prestito di due giovani con possibile permanenza del giocatore ancora in Veneto. La soluzione ideale per far sorridere i bilanci senza penalizzare la crescita del giovane centrale, tra i più ambiti in questa stagione e già nel mirino del Napoli. Sempre a caccia di parametri zero, l’ad Marotta è in pressing anche su Vertonghen. 
INTRIGO ICARDI
Ma molte delle strategie dei nerazzurri dipenderanno dal futuro di Icardi. Il Psg può confermare l’argentino versando i 70 milioni del riscatto. L’ultima parola sarà, però, di Maurito, sempre affascinato da una Juventus focalizzata sul rinnovamento di un reparto appesantito dagli ingaggi di Cristiano Ronaldo (31 milioni a stagione) e Higuain (7,5 milioni all’anno). 
L’ex capitano nerazzurro resta poi un sogno di De Laurentiis, alle prese con il difficile rinnovo di Milik dopo che sul polacco sono piombate le società spagnole e il Milan. I rossoneri perderanno Ibra, ma è il futuro di Donnarumma (scadenza 2021) a tenere con il fiato sospeso i tifosi meneghini. Raiola per rinnovare pretende un contratto da 6 milioni a stagione. Una richiesta che si scontra con le esigenze con Gazidis: l’ad rossonero resta concentrato sui tagli e su un monte ingaggi più basso. Ma anche in questo caso, la crisi economica per l’emergenza coronavirus ha semplicemente velocizzato un processo di ridimensionamento già in atto da tempo. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA