Coronavirus, scontro governo-club di serie A ma si gioca. Parma e Spal in campo dalle 13.45

Coronavirus, Spadafora alla Figc: «Valutare stop della serie A». Parma-Spal per ora non inizia
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Domenica 8 Marzo 2020, 12:41 - Ultimo aggiornamento: 15:26

Coronavirus, si complica la situazione del calcio, poche ore dopo il dpcm del governo che blinda Lombardia e 14 province. Il ministro Spadafora rivolge un invito alla Figc a riconsiderare la situazione e Parma-Spal viene sospesa prima del fischio d'inizio per poi iniziare alle 13,45. Le due squadre erano pronte a entrare in campo, ma sono state fatte rientrare negli spogliatoi. A quanto filtra sarebbero stati i calciatori a rifiutarsi di giocare per l'emergenza coronavirus e la partita è stata posticipata di un'ora e un quarto. «Non si può giocare così, è una cosa assurda» ha detto Sergio Floccari della Spal. 

I presidenti della Figc, Gabriele Gravina, e della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, sono in riunione da questa mattina per valutare la situazione legata al Coronavirus. Dopo una lunga trattativa con il ministro dello sport, si è deciso di andare avanti. Il fatto che Parma-Spal si giochi non significa che il resto della giornata verrà disputata, anche se prevale la volontà di giocare anche le altre gare.


Ora si attendono ulteriori comunicazioni ufficiali del Ministro e della Figc

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Spadafora: «Non ha senso mettere a rischio i giocatori»

«Condivido le dichiarazioni di Damiano Tommasi, Presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, e mi unisco alla sua richiesta. Non ha senso in questo momento, mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso».

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Lo afferma in una nota il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. «Altre federazioni hanno saggiamente optato per uno stop per i prossimi giorni. Credo sia dovere del presidente della Figc, Gravina, un supplemento di riflessione - spiega il ministro Spadafora - senza attendere il primo caso di contagio, prima di assumersi questa gravosa responsabilità. Del resto, ancora prima che la situazione diventasse così drammatica per il Paese, la Lega di Serie A e Sky si erano già rifiutate di concedere a migliaia di italiani, costretti loro malgrado a restare a casa, di poter vedere in chiaro le partite, nascondendosi dietro presunte difficoltà normative che con l'autentica disponibilità di tutti si sarebbero potute ampiamente superare. Nei vari contatti di ieri, infatti, anche grazie alla collaborazione di Rai e Mediaset, si era arrivati vicini ad una soluzione equa per tutti gli attori e soprattutto di grande conforto per i tanti cittadini appassionati di calcio. E invece sono prevalsi gli interessi economici di realtà che pretendono di godere da sempre di un trattamento privilegiato e che vivono ormai fuori dalla realtà. Le società di calcio piuttosto valutino come superare le clausole vessatorie già all'attenzione dell'Antitrust per provvedere al rimborso degli abbonamenti e dei biglietti venduti per le prossime partite». «Prenderò in considerazione nei prossimi giorni - conclude il ministro - ogni iniziava utile anche legislativa per mettere ordine in un mondo che rischia di non rappresentare più valori etici e morali ai quali vorremmo che si ispirasse sempre».

 
 

Consiglio federale martedì. «Vista la richiesta del Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, sentito il Presidente del Coni Giovanni Malagò e preso atto della volontà del Consiglio della Lega di Serie A, titolata ad organizzare il campionato, di seguire le prescrizioni inserite nel DPCM sull'emergenza Covid19 e quindi di volere disputare le gare in programma a porte chiuse, il Presidente della Figc Gabriele Gravina ha convocato un Consiglio Federale straordinario per martedì 10 marzo». Lo dichiara all'ANSA una fonte qualificata della Federcalcio.

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