Coronavirus, settimana decisiva per la ripresa in Bundesliga e Premier

Coronavirus, settimana decisiva per la ripresa in Bundesliga e Premier
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Lunedì 4 Maggio 2020, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 19:42

Incertezze, polemiche, timori. Chi tenta qualche passo avanti si trova comunque difronte un orizzonte oscuro. Il pallone d'élite in Europa vorrebbe ripartire, ma non sa quando e se ci riuscirà, soprattutto a quali condizioni. Mentre in Italia alcuni club di Serie A riaprono i centri di allenamento per accogliere i giocatori a piccoli gruppi, affinché - rigorosamente isolati - possano iniziare a togliersi di dosso la ruggine accumulata in due mesi di stop, altri campionati affrontano le difficoltà dettate dalle rispettive realtà. La Germania sembrava la più vicina al via. Ma a raffreddare gli entusiasmi è arrivata la notizia che i risultati dei primi test a tappeto sui giocatori hanno rivelato 10 casi di positività tra Bundesliga e seconda divisione. Un dato che peserà sulla decisione che, mercoledì, verrà presa dalla cancelliera Angela Merkel, quando si pronuncerà sulle modalità della ripresa, ovviamente a porte chiuse. I club sperano di tornare in campo il 16 maggio. La Bundesliga conoscerà il proprio destino mercoledì, quando la cancelliera Angela Merkel si pronuncerà sulle modalità della ripresa, a porte chiuse. I club sperano di tornare in campo il 16 maggio, confidando nelle parole di elogio che il ministro dell'Interno, Horst Seerhofer, ha avuto per il protocollo sanitario approntato. E nonostante i primi test, la scorsa settimana, abbiano segnalato la positività di tre tesserati del Colonia.

In Inghilterra rischia di affondare ancor prima del varo il cosiddetto «Project Restart», il piano per tornare a giocare entro la metà di giugno. In attesa di conoscere, giovedì 7, le linee guida della 'Fase 2' dell'emergenza sanitaria, a mettersi di traverso sono i cinque-sei club - Brighton in testa - in lotta per non retrocede dalla ricca Premier League. Non accettano l'idea di doversi guadagnare la salvezza in campo neutro, lontano dagli stadi amici, e pongono come condizione il 'congelamentò della stagione 2019-'20. Sul fronte opposto le società più titolate, che vogliono disputare le rimanenti 92 partite. Ci sono in gioco l'accesso alle coppe europee ed i soldi dei diritti televisivi.

In Spagna, sempre da oggi i giocatori della Liga possono allenarsi individualmente, ma solo se i centri sportivi sono stati sanificati e con test negativi. Non tutti i club sono però ancora pronti a rispettare entrambe le condizioni, quindi la ripresa è scaglionata. L'associazione dei calciatori ha chiesto al governo Sanchez di essere più esplicito su cosa accadrebbe in caso di nuove positività alla ripresa. Inoltre vogliono una pausa di almeno tre giorni tra un incontro e l'altro e niente partite se la temperatura sopra i 32 gradi.

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