Tifosi doc all’Olimpico: gli eroi anti-Covid per riscaldare la finale di Coppa

Tifosi doc all’Olimpico: gli eroi anti-Covid per riscaldare la finale di Coppa
di Emiliano Bernardini
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Sabato 6 Giugno 2020, 07:30
Gli eroi anti-Covid all’Olimpico. L’occasione è la finale del 17 giugno a Roma. Giorno che si veste di un doppio significato visto che cade nel cinquantesimo anniversario di Italia-Germania 4-3. L’idea, lanciata dalla Figc e raccolta immediatamente dalla Lega che organizza la manifestazione, è quella di invitare alcuni cittadini distintisi nel servizio alla comunità durante l’emergenza del Coronavirus. Chiaramente un numero limitato. Si parla di circa 500 persone in totale. Un gesto simbolico per dare un segnale sempre più grande di ritorno alla normalità. E l’occasione di fare un primo importante passo verso la riapertura degli stadi. Colorare l’Olimpico in sicurezza. La proposta, legata all’altra proposta sempre dalla Figc “Lo Scudetto del cuore” assegnato simbolicamente a tutte le categorie professionali impegnate durante l’emergenza, sarà presentata al governo che chiaramente dovrà dare l’ok definitivo. In particolare si vuole condividere con Palazzo Chigi la scelta degli invitati. Come e chi far entrare? Si potrebbe iniziare dai 57 eroi nominati dal presidente Mattarella, Cavalieri al merito. La possibilità che l’iniziativa possa andare in porto è legata soprattutto alla presenza all’Olimpico del Capo di Stato. Al momento non è stata confermata dal Quirinale. Il tempo stringe ma margine per lavorarci c’è. Anche la curva dei contagi sta giocando a favore. Il ministro Spadafora si è mostrato molto sensibile all’argomento. Non a caso ha voluto che il ritorno del calcio fosse in chiaro. Non solo perché sta studiando anche le modalità tecniche per trasmettere “in chiaro” le altre partite del campionato nelle residenze per gli anziani. 

RITORNO ALLA NORMALITÀ
L’iniziativa di portare gli eroi anti-Covid allo stadio è il primo passo verso un ritorno progressivo alla normalità e all’obiettivo più grande della riapertura degli stadi. Sempre a piccoli passi. Non è un mistero che i presidennti della serie A stiano facendo grosse pressioni per riaprire gli impianti. I mancati incassi del botteghino sono una delle voci che lamentano nel bilancio. Così come la questione dei rimborsi agli abbonati. Una questione sempre più complicata. «Mi aspetto che a luglio il governo ci dia una prima riapertura parziale degli stadi» ha dichiarato qualche giorno fa lo juventino Agnelli portavoce di questa nuova battaglia del calcio. Ora è fondamentale ripartire, poi ci si concentrerà sui tifosi.

IL COEFFICIENTE
Non sarà una battaglia semplice. Le strade possibili sono due: il distanziamento sociale (il classico metro) oppure un coefficiente di presenze. La seconda sembra essere quella più percorribile. Non a caso si è parlato del 20% della capienza degli impianti. Dal 15 giugno riapriranno anche cinema e teatri e proprio su questo si vuole fare leva. Certo la mole di persone è diversa ma fondamentale sarà l’organizzazione. Il problema più grande che si pone è: come selezionare chi far entrare? Solo abbonati, ma su questo tema la discussione è più aperta che mai. Senza dubbio bisognerà redigere un nuovo protocollo a cui bisognerà attenersi strettamente. Indice puntato sulle ultime giornate. Si sta lavorando proprio su quel periodo per mettere a segno un altre grande colpo. 
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