Coppa d'Africa, l'arbitro ha sbagliato per "un'insolazione": il ricovero dopo Tunisia-Mali

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Giovedì 13 Gennaio 2022, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 11:42

Sarebbe stato vittima di un'insolazione Janny Sikazwe, arbitro di Tunisia-Mali finito al centro delle polemiche per la sue strane decisioni. Il direttore di gara, durante il match valido per la Coppa d'Africa, a 5' dalla fine ha emesso il triplice fischio per decretare la fine della partita, fra lo stupore generale, e in particolare della panchina tunisina. Dopo essersi reso conto dell'errore, Sikawze ha fatto riprendere il gioco, ma poi ha decretato nuovamente la fine a 89' e 43' scatenando l'ira del tecnico tunisino Kebaier e dei suoi collaboratori.

Secondo quanto riportano i media locali, Sikazwe sarebbe stato vittima di un'insolazione e per questo avrebbe preso queste decisioni a pochi minuti dal termine della partita. L'arbitro dello Zambia è stato difeso dai vertici della Caf. Sikazwe sarebbe stato portato in ospedale per alcuni esami al termine della partita. 

A scatenare le polemiche da parte della Tunisia è stata anche la scelta di non effettuare nessun minuto di recuperodopo 9 sostituzioni, 3 interventi del Var, 2 rigori, 1 gol, 1 cartellino rosso e il cooling break, senza contare i minuti persi dopo il primo fischio errato. Le proteste dei tunisini sono continuate negli spogliatoi e i delegati della Confederazione calcistica africana hanno deciso di far rientrare in campo le squadre per disputare altri tre minuti, agli ordini del quarto uomo e non di Sikazwe, ma la Tunisia si è rifiutata di farlo.

«L'arbitro ha fischiato la fine all'85' e poi all'89', è follia, in vita mia non ho mai visto nulla di simile - il commento del ct della Tunisia, Mondher Kebaier -. Ci ha privato della concentrazione. Prima ci ha detto di andare negli spogliatoi perché la partita era finita, poi ci hanno detto di tornare in campo, ma noi non abbiamo voluto riprendere la partita perché i miei giocatori erano tutti a fare il bagno nel ghiaccio, erano deconcentrati e demoralizzati di fronte a questa assurda situazion».

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