Il giovane direttore di gara ha ricordato cosi quella tremenda mattinata: «E’ evidente che l’ambiente lo crea l’uomo; quella mattina al campo del Grifone quando sono arrivato ho notato un aria molto tesa. Alcune situazioni sfuggono di mano a noi arbitri per fattori che, non possiamo né prevedere, né contrastare. La violenza, secondo me si combatte solo con l’educazione». Il presidente della sezione di Roma1, Roberto Bonardo non è stato certo tenero: «Ci vogliono le certezze della pena – ha detto - niente sconti a chi provoca violenza, e se necessario anche il Daspo.
Gli episodi negativi danneggiano solo in calcio e per questo ci vogliono contromisure dure. Chi viola le regole deve solo stare lontano dai campi. Lo sport è stato sempre un deterrenza contro la violenza, ora purtroppo assistiamo ad una inversione di tendenza che preoccupa».
Daniele Pozzi, classe 1992 ed è diventato arbitro nel 2010.Nel 2012 è passato in organico al CRA Lazio e viene inserito nel progetto UEFA come Talent, ovvero tra i migliori giovani arbitri a disposizione dei Comitati Regionali Arbitri. Nella stagione sportiva 2015/16 è stato designato per la semifinale di Coppa Italia di Eccellenza Cassino-Ciampino, designazione prestigiosa che comporterà a fine anno la promozione al nazionale. Nella stagione 2016/17 è a disposizione della Commissione Arbitri Interregionale presieduta da Vincenzo Fiorenza, dove viene im piegato in diverse gare disputate in giro per l’Italia.
Nella stagione successiva, a causa di problemi fisici ricorrenti, rassegna le dimissioni dalla CAI e torna a disposizione dell’organo tecnico regionale. Qui mette a disposizione la sua esperienza maturata in ambito nazionale, e diventa per il presidente Luca Palanca un elemento di valore e di sicura affidabilità. Il 26 maggio 2019, durante lo spareggio di Seconda Categoria tra G.Castello e Tormarancio, è stato vittima di una vile aggressione.
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